Vacanze, ecco cosa non dimenticare quando si viaggia coi bambini

VEB

L’estate è ormai alle porte e già nelle scorse ore abbiamo cominciato a parlarvi di vacanze, ricordandovi che se si è consumatori di farmaci, bisogna fare molta attenzione a quali è possibile portare con sé.

Abbiamo infatti visto che anche i farmaci da banco più comuni in alcune parti del mondo non possono essere acquistati e trasportati, altri invece possono essere portati in valigia solo dietro ricetta medica con l’indicazione dell’esatta dose da assumere.

E non si va incontro solo al sequestro dei farmaci: in alcune zone del mondo si rischia una salata multa e, nei casi più gravi persino il carcere, al pari di veri e propri contrabbandieri.

Se quindi, prima di accingersi a partire, bisogna fare attenzione a questa e a numerose altre questioni che potrebbero rivelarsi spinose, la situazione si fa ancora più complessa quando si viaggia accompagnati da bambini, i cui bisogni, come si sa, sono tanti ed anche imprevedibili.

Il bambino viaggiatore è uno dei temi al centro della prima giornata di lavori al 74° Congresso della Società Italiana di Pediatria, SIP che si apre il 12 giugno a Roma, con un focus della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP) dedicato a tutti i bambini che viaggiano, in particolare i bambini turisti e i bambini figli di immigrati che tornano in visita nel loro Paese di origine (VFR).

“Questi infatti, sono i bambini maggiormente a rischio di contrarre infezioni durante un viaggio: il rischio infettivo è sottovalutato da parte dei genitori e la cultura della profilassi limitata”, spiega la Presidente SITIP Luisa Galli. “I bambini VFR viaggiano anche molto piccoli, sotto l’anno di età, con permanenze per periodi prolungati e verso destinazioni a maggior rischio di patologie importanti quali malaria, febbre gialla, tifo, soprattutto in Asia e Africa Sub Sahariana o diarrea del viaggiatore, soprattutto in Medio Oriente e Nord Africa. Solo il 30% di questi bambini viene sottoposto a una consulenza medica prima del viaggio, consulenza spesso ostacolata dalla barriera linguistica”, aggiunge.

“E’ importante essere bene informati sui possibili rischi a cui si può andare incontro prima, durante e dopo”, afferma quindi il presidente Sip Alberto Villani.

I pediatri, per venire incontro a tutti i genitori di piccoli viaggiatori, hanno quindi stilato un vademecum con indicazioni e consigli da tenere bene a mente.

Per quanto riguarda l’organizzazione più basilare del viaggio, ci sono dodici cose che non possono mancare in valigia: soluzioni e gel disinfettante per le mani; analgesici e antipiretici; pomate cortisoniche; anticinetosici; un antibiotico ad ampio spettro; reidratanti orali; prodotti antizanzare; antimalarici (se indicata la profilassi); creme solari ad alta protezione; farmaci utilizzati, un 10% in più; certificato di assicurazione sanitaria.

Anche se i bimbi sopportano meglio degli adulti i cambiamenti di fuso, è comunque importante regolare le ore del sonno e dei pasti subito dopo e già nei due giorni prima della partenza.

Nausea e vomito possono essere alleviati scegliendo posti a metà cabina in aereo. In macchina, anche a noleggio, il bambino deve essere sempre assicurato nel seggiolino o adattatore.

Se la destinazione è la montagna bisogna preventivare anche il rischio di un mal di montagna acuto, la patologia più frequente in età pediatrica (abbattimento, irritabilità, nausea, vomito, disturbi del sonno i sintomi) e associata al raggiungimento in breve tempo di quote superiori ai 2.500 metri. Da non sottovalutare neppure anche alla “diarrea del viaggiatore”.

Per chi sceglie location di mare, per i bagni assicurarsi sempre di avere con se dispositivi di sicurezza e stretta supervisione. Si raccomandano bagni solamente in zone turistiche attrezzate; di indossare scarpette da bagno; evitare di allontanarsi con il bambino. Per le zanzare i repellenti vanno applicati ogni 3-4 ore (nei bimbi va evitato sulle mani).

Un’ultima precauzione non va dimenticata neppure al rientro, in particolare da Paesi ad alta endemia: è consigliata infatti una visita medica.

Ricordiamo che sono quasi due milioni i bambini che viaggiano per il mondo, secondo i Cdc americani che si occupano di controllo e prevenzione delle malattie. I viaggiatori italiani sono circa 18 milioni, e molti di questi partono con figli al seguito.

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