Usiamo solo il 10% del nostro cervello, verità o mito?

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Usiamo solo il 10% del nostro cervello” è un mito che è stato ripetuto per decenni e che ha ispirato libri, film e discussioni sul potenziale umano. L’idea che esista una vasta riserva di capacità cerebrali inutilizzate suggerisce che, se solo potessimo sbloccarle, potremmo raggiungere livelli incredibili di intelligenza e creatività. Ma quanto è vera questa affermazione? Usiamo davvero solo il 10% del nostro cervello?

Usiamo solo il 10% del nostro cervello verità o mito
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L’Origine del Mito

Il mito dei “10%” ha origini incerte, ma una delle teorie più comuni è che derivi da malintesi o distorsioni di dichiarazioni fatte da scienziati e psicologi all’inizio del XX secolo. William James, uno dei padri della psicologia moderna, parlò di potenziali non sfruttati della mente umana, ma non intendeva letteralmente dire che usiamo solo una piccola percentuale del cervello. Tuttavia, nel corso del tempo, l’idea si è evoluta fino a diventare la convinzione che il 90% del cervello sia “inattivo”.

Altre interpretazioni sostengono che il mito sia nato dagli studi neurologici di inizio secolo, quando i ricercatori notarono che non tutte le regioni del cervello erano ben comprese o mostravano un’attività costante. Questa osservazione, combinata con la comprensione limitata del cervello in quel momento, potrebbe aver alimentato l’idea che una parte significativa di esso fosse inutilizzata.

Cosa Dice la Scienza sul Cervello

La neuroscienza moderna ha sfatato il mito del 10% più volte. Attraverso tecniche di imaging come la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e la tomografia a emissione di positroni (PET), i ricercatori possono osservare quali parti del cervello sono attive durante diverse attività. Ciò che hanno scoperto è che non c’è nessuna parte del cervello che sia completamente inattiva.

Anche quando siamo a riposo o dormiamo, il nostro cervello continua a funzionare a livelli molto complessi, mantenendo attive aree legate a funzioni essenziali come la respirazione, la memoria, la regolazione delle emozioni e la coordinazione motoria. In effetti, l’attività cerebrale è distribuita in molte regioni, e diverse aree lavorano insieme in momenti diversi a seconda del compito che stiamo eseguendo.

Ogni parte del cervello ha una funzione specifica, e nessuna regione è “sprecata”. Anche piccole lesioni in alcune aree possono avere gravi conseguenze sul comportamento, sulla cognizione o sulle capacità motorie, suggerendo che ogni centimetro cubico del cervello è importante.

Il Cervello è Efficiente, Non Inattivo

Il cervello umano è incredibilmente efficiente. Anche se rappresenta solo circa il 2% del peso corporeo, consuma circa il 20% dell’energia totale del corpo. Questa elevata richiesta energetica ci dà un’idea di quanto lavoro venga svolto dal cervello, anche in momenti di relativa inattività. L’idea che il cervello potrebbe avere il lusso di non utilizzare la maggior parte delle sue risorse va contro il principio evolutivo di efficienza biologica.

Se avessimo il 90% del nostro cervello inattivo, è improbabile che la natura avrebbe conservato un tale dispendio di risorse per mantenere queste cellule cerebrali in vita.

I Miti del Cervello e il Fascino della Potenzialità

Uno dei motivi per cui il mito del 10% è così popolare è il suo fascino: l’idea che abbiamo un potenziale nascosto e inespresso. È attraente pensare che, se riuscissimo a sbloccare questa riserva di capacità, potremmo diventare straordinari, con poteri quasi sovrumani di memoria, creatività o intelligenza. Film come Lucy (2014) o Limitless (2011) hanno sfruttato questa narrativa, immaginando che l’accesso a “aree dormienti” del cervello possa trasformare una persona ordinaria in un genio.

Tuttavia, il vero potenziale del cervello non risiede in aree inattive, ma piuttosto nella capacità di adattarsi e imparare. Il cervello umano è altamente plastico, il che significa che può modificarsi, rafforzare connessioni esistenti e crearne di nuove in risposta all’apprendimento e all’esperienza. Questo fenomeno, noto come neuroplasticità, è ciò che ci permette di migliorare le nostre abilità, acquisire nuove conoscenze e adattarci ai cambiamenti.

Come Sfruttare il Potenziale del Cervello

Anche se usiamo il 100% del nostro cervello in diversi momenti, è comunque vero che non tutti lo sfruttiamo al massimo delle sue capacità. Il cervello, come qualsiasi altro muscolo, può essere allenato e stimolato per raggiungere il suo potenziale ottimale. Ecco alcuni modi per sfruttare appieno le capacità cognitive:

  1. Apprendimento continuo: Continuare ad acquisire nuove conoscenze e abilità stimola il cervello a formare nuove connessioni neuronali. Questo può includere imparare una nuova lingua, suonare uno strumento musicale o studiare una nuova materia.
  2. Esercizio fisico: L’attività fisica ha dimostrato di avere un impatto positivo sulla salute cerebrale. L’esercizio migliora il flusso sanguigno al cervello, promuove la neurogenesi (la creazione di nuovi neuroni) e aiuta a prevenire il declino cognitivo.
  3. Sonno di qualità: Il sonno è fondamentale per consolidare la memoria e permettere al cervello di ricaricarsi. Durante il sonno, il cervello riorganizza le informazioni acquisite durante il giorno e rafforza le connessioni neuronali.
  4. Stimolazione mentale: Attività come i puzzle, la lettura, i giochi di strategia e persino i videogiochi possono stimolare diverse parti del cervello e migliorare la capacità di risolvere problemi.
  5. Gestione dello stress: Lo stress cronico può danneggiare il cervello e compromettere la memoria e la concentrazione. Pratiche come la meditazione, lo yoga e la respirazione profonda possono aiutare a ridurre lo stress e migliorare la funzione cerebrale.

Conclusione: Il Cervello è Straordinario, Anche Senza Miti

Il cervello umano è una delle strutture più complesse e potenti conosciute, e non c’è bisogno di miti per apprezzare il suo straordinario funzionamento. Anche se usiamo il nostro cervello in modo completo, c’è ancora molto da scoprire su come sfruttare al meglio le sue capacità. Il vero segreto non è sbloccare aree dormienti, ma imparare a migliorare la nostra neuroplasticità, a sviluppare nuove competenze e a prendersi cura della nostra salute mentale e fisica.

In definitiva, non esiste un “limite del 10%”, ma piuttosto una continua opportunità di espandere ciò che possiamo fare con ciò che già utilizziamo. E questo, di per sé, è un potenziale straordinario.