Un gay al Pentagono: la rivoluzione di Obama passa anche per la nomina del sottosegretario.
Lui si chiama Eric Fanning e, per volere di Obama, sarà il nuovo sottosegretario del Pentagono.
Fanning è un grande esperto in difesa e sicurezza. Si è occupato di difesa e di sicurezza nazionale per venticinque anni, sia al Congresso sia al Pentagono.
E potremmo fermarci qui, perché ciò basta e avanza per renderlo degno del ruolo che Barack Obama gli ha affidato.
Competenza, serietà, professionalità, esperienza sono gli unici requisiti per qualsiasi lavoro. Il resto è aria fritta.
Ma siamo in America, Paese in cui tutto è scandalo, anche la nomina di un sottosegretario se questo è dichiaratamente gay.
Obama non ha mai disdegnato, anzi ne ha fatto un suo punto di forza, di mettere in campo azioni a favore della comunità omosessuale.
Promuovere i diritti dei gay nel governo federale, per il Presidente americano è un atto dovuto.
Ma Obama, prima o poi, si ritrova sempre a fare i conti con una primogenitura.
Lui è stato il primo presidente americano di colore; lui per la prima volta ha fatto rivedere le politiche interne per favorire la fruizione di diversi benefici a partner dello stesso sesso; lui ha chiamato per la prima volta omosessuali e lesbiche a occupare ruoli di primo piano nel ramo esecutivo federale; lui ha permesso agli omosessuali dichiarati di vestire la divisa delle forze armate statunitensi e sempre lui nomina al Pentagono il primo sottosegretario gay.
Ora la nomina di Fanning dovrà essere confermata dal Senato. Dubbi sul voto? Nessuno, a nostro giudizio. L’America ha svoltato. Grazie Obama.