La ricerca del fascino sonoro delle varie lingue è da sempre oggetto di studi e dibattiti.
L’indagine più recente, che vede come protagonisti ricercatori dell’Accademia russa delle scienze e dell’Università svedese di Lund, ha cercato di svelare se esistano lingue percepite come universalmente più affascinanti attraverso le diverse culture.

Esplorando 228 lingue appartenenti a 43 famiglie linguistiche, e sfruttando 2125 registrazioni audio, gli scienziati hanno proposto tali contenuti a 820 locutori nativi di lingua inglese, cinese e semitica, chiedendo loro di esprimere un giudizio sull’attrattiva sonora delle lingue ascoltate.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non vi è stata un’unanimità di vedute tra i partecipanti provenienti da differenti contesti culturali riguardo a quale lingua suonasse più melodiosa.
Ad esempio, locutori cinesi hanno prediletto il mandarino, l’inglese e il giapponese, mentre chi parlava lingue semitiche ha mostrato una preferenza per spagnolo, inglese, italiano e arabo.
Un dato interessante emerge quando, a prescindere dal background culturale o linguistico, la lingua cecena è valutata scarsamente in termini di gradimento, mentre il Tok Pisin, un creolo dell’inglese parlato in Papua Nuova Guinea, ha sorprendentemente raccolto consensi.
L’analisi ha anche rivelato che, oltre alla mera sonorità di una lingua, altri fattori influenzano il giudizio: ad esempio, il sesso e il tono della voce
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