Lo scorso 26 maggio il tribunale di Milano aveva ordinato al colosso del car sharing Uber di sospendere il suo servizio “Uber pop”: naturalmente la multinazionale americana aveva subito presentato ricorso contro la sentenza, ma nelle scorse ore è arrivata un’altra sonora bocciatura.
A Uber venivano concessi 15 giorni di tempo per adeguarsi all’inibitoria, altrimenti sarebbero scattate le penali. Scadute le due settimane, Uber deve ‘arrendersi’: Uber “si è limitata ad offrire quale ipotesi transattiva in via interinale di limitare il servizio dei propri driver alle 15 ore settimanali”, ma per il giudice del Tribunale di Milano, Marina Tavassi, questa ‘offerta’ non è bastata, tanto che è stato confermato il blocco della app ‘Uber-pop’.
Nelle prossime ore, quindi, gli utenti di Uber Pop che hanno scelto di utilizzare la popolare app per condividere la propria autovettura con altri utenti e consumatori dovranno spegnere i motori e, soprattutto, Uber dovrà spegnere – almeno momentaneamente – la sezione della propria app dedicata al servizio Pop.
Per il momento non ci sono altre possibilità di appello per Uber, ma siamo certi che la storia non si concluderà di certo qui.
E la legislazione che si deve adeguare al mondo, non il contrario. Aspettiamo l’udienza di Luglio!
Nel frattempo, le altre varie versioni di UBER ( UberBlack e UberVan ) continueranno a circolare regolarmente a Milano e Roma ed Uber continua ad offrire 20 DI CREDITO GRATIS all’iscrizione ( http://bit.ly/Uber20s ) o inserendo il codice AZ84P12 direttamente nell’applicazione.