Tutti ce l’hanno con Uber, o forse Uber sta violando troppe norme?
Non siamo certo noi a dover rispondere al quesito, ma sta di fatto che dopo i problemi avuti in Europa, Italia compresa, Uber deve vedersela ora anche con la legislazione della California, e con una maxi multa da diversi milioni di dollari.
Nel momento in cui Uber è stato legalizzato, nel 2013, la società avrebbe dovuto presentare un report dettagliato contenente tutti i dati dei conducenti che accettano passeggeri indipendentemente dalle loro condizioni o posizioni. Purtroppo, però, Uber ha presentato dati incompleti per il 2014 e si è rifiutata di presentare le documentazioni richieste: ecco allora che le autorità di vigilanza dello Stato della California hanno multato con 7,3 milioni di dollari la società di San Francisco che fornisce servizio di taxi attraverso una app.
I dati mancanti includono il numero di passeggeri che hanno richiesto i veicoli in grado di ospitare sedie a rotelle o animali ed il numero di volte in cui tali richieste sono state accettate ed ha anche omesso una lista di richieste riguardanti i codici di avviamento postale e quanti di questi sono raggiunti dal servizio, così come non ha presentato informazioni sui conducenti che hanno commesso violazioni.
In una nota il portavoce di Uber, Eva Behersmd, ha espresso «profonda delusione», annunciando appello da parte dell’azienda: «Uber ha già fornito un numero consistente di dati alla Public Utilities della California: informazioni che abbiamo fornito altrove senza problemi», ha affermato indicando che la diffusione di ulteriori dettagli comprometterebbe la privacy dei passeggeri e dei guidatori.