Uber, il nuovo sistema di trasporto privato, che tanto filo da torcere sta dando al servizio dei tassisti, arriva in Italia con tanto di ricorso al Tribunale di Milano.
Uber sarebbe stata “concorrenza sleale” secondo proprio il Tribunale di Milano, ma è proprio contro questa sentenza, il ricorso da parte dell’azienda sezione Europa, che ha voluto confermare, attraverso le parole del legale Zac De Kevit, il ricorso presentato.
Proprio il legale che rappresenta Uber dichiara: “La Commissione Europea ha chiaramente affermato che gli stati membri dovrebbero garantire equità, proporzionalità e nessuna discriminazione nella regolamentazione dei nuovi servizi basati sulla tecnologia come Uber”.
La risposta dell’Autorità dei Trasporti? Semplice il riconoscimento del servizio Uber, seppur con qualche paletto da inserire forse per dimostrare un minimo di coerenza con la precedente sentenza del Tribunale di Milano.
Dunque riconosciuto il servizio Uber per l’Italia ma con un limite di 15 ore settimanali, il servizio deve essere proposto da lavoratori occasionali ed ognuno dei quali dovrà dimostrare di rientrare in un limite massimo di reddito annuale.
Comunque una vittoria di Uber che attraverso il general manager per l’Italia, Benedetta Lucini, conferma che proprio Uber spalanca le porte a nuove soluzioni di mobilità e di innovazione.
Era davvero l’ora che qualcuno prendesse una posizione.
A mio parere il blocco era anacronistico, figlio di leggi partorite un paio di ere tecnologiche fa.
E’ la legislazione che si deve adeguare al mondo, non il contrario.
Uber è l’emblema di questo cambiamento.
Chi volesse provare il servizio può farlo con
20€ DI CREDITO UBER GRATIS
iscrivendosi da qua http://bit.ly/Uber20s o inserendo all’iscrizione il codice AZ84P12 , che equivale ad un viaggio di media entità, considerate le tariffe.
noto con piacere che la multinazionale cominci a vacillare … E lo dimostra il fatto che sta lanciando una campagna mediatica, di dimensioni spropositate e mendaci, per fare in modo che si senta il bisogno della sua presenza. Leggo parecchi commenti, e la cosa strana che sono sempre tutti uguali, come dei tanti copia e incolla, e tutte con dichiarazioni false. Già, commenti falsi come potrebbero essere falsi gli account creati; non ci dimentichiamo che stiamo parlando di una multinazionale americana, piena di soldi, che non riesce a decollare! Regala corse, ma ditemi qual’è quella azienda che, dopo ben due anni sul mercato, regala ancora il suo prodotto! Si perché di questo bisogna discutere, il fattore economico ed il suo bisogno. Caso strano, dopo una sentenza aumentano le iscrizioni del ben 100% il primo giorno…. Grande cifra, ma quanti si iscrivevano prima? Boh, dato mancante; come mancanti sono molti dati della società, dati di natura economica …. Fatturato, numero dei drivers, numero degli utenti, il ritorno degli stessi e la loro frequenza del ritorno …. Dati molto significativi per una società che non crea lavoro, ma crea dei “bisogni”. Quando questi dati vengono puntualmente omessi da una azienda, due sono i casi: 1) non è riuscita nel suo intento di creazione del “bisogno”, quindi fallimento innovativo; 2) i numeri non portano all’azienda il risultato sperato e quindi sono più soldi spesi che quelli guadagnati, fallimento economico!
Le leggi Italiane, per quanto datate, sono e devono essere sempre applicate; l’autorità dei trasporti, che non ha nessuna delega e nessun potere di legiferare, dato che abbiamo un parlamento pre preposto per farlo, non può e non deve influenzare il giudizio della magistratura competente; perché, ricordiamoci che, la magistratura è un organo indipendente (ma forse gli avvocati della multinazionale non sono stati avvisati!). Ora, alla base di tutto, questa multinazionale è solo chiacchiere … Ed il popolo di internet piace tanto chiacchierare ….