Sui social nerwork non scarseggiano test, simpatici ma alquanto campati in aria e quindi per nulla attendibili, che predicono l’anno in cui ti sposerai, metterai al mondo dei figli o morirai.
Parlare di un test che predice se la tua morte avverrà nei successivi 5 anni potrebbe sembrare quindi nulla più che un giochino, eppure l’Università svedese di Uppsala e dell’Istituto Karolinka di Stoccolma ha messo appunto un test del genere, denominato “Ubble”.
A idearlo è stato un italiano, Andrea Ganna – statistico – coadiuvato da Erik Ingelsson, ricercatore del Karolinska institut di Stoccolma, ed è un test talmente convincente da essere stato pubblicato su The Lancet, gloriosa rivista scientifica.
Lo studio condotto, alla base del test, ha analizzato mezzo milione di cittadini inglesi e ha portato alla creazione di un algoritmo che declina a 655 fattori quelli correlati alla morte, che vanno dalla demografia agli stili di vita, sulla base degli elementi raccolti fra il 2006 e il 2010 e applicati a 8500 persone decedute.
Le macrovariabili prese in considerazione e analizzate per realizzare le domande sono 10: esami del sangue, funzioni cognitive, fattori di inizio vita, storia familiare, anamnesi personale, stile di vita e ambiente, misurazioni fisiche (altezza, pressione, grasso..), fattori psico-sociali, fattori specifici di genere e sociodemografici.
Il questionario, che si rivolge a cittadini di età compresa fra i 40 e i 70 anni, individua la cosiddetta “ubble age” ovvero l’età più prossima a quella media, e quindi chi risulta più vecchio di questo punto mediano ha maggiori probabilità di morire nei prossimi cinque anni.