Tutankhamon non ha mai colpito con la sua maledizione?

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Una leggenda che ha affascinato e continua ad affascinare milioni di persone in tutto il mondo è quella della “Maledizione di Tutankhamon”, un mito che ha un alone di mistero e fascino irresistibile.

Tutankhamon non ha mai colpito con la sua maledizione

La scoperta della tomba

Nel novembre del 1922, l’archeologo britannico Howard Carter fece una scoperta epocale nella Valle dei Re, in Egitto: la tomba quasi intatta del faraone Tutankhamon, un sovrano che regnò durante la XVIII dinastia egizia, circa 3.300 anni fa. La tomba era straordinariamente ben conservata, con un’enorme quantità di tesori, tra cui il famoso sarcofago d’oro massiccio che conteneva la mummia del faraone bambino.

L’inizio della maledizione

Quasi subito dopo l’apertura della tomba, iniziarono a circolare voci su una maledizione legata alla profanazione del riposo eterno del faraone. La leggenda fu alimentata dai giornali dell’epoca, che vedevano in ogni morte o incidente un collegamento diretto alla tomba. Il primo e più famoso di questi incidenti fu la morte di Lord Carnarvon, il finanziatore della spedizione, che morì improvvisamente pochi mesi dopo l’apertura della tomba, a causa di una misteriosa infezione dopo una puntura di zanzara.

Misteri e coincidenze

La morte di Carnarvon e altre morti successive, tutte collegate in qualche modo a persone coinvolte nella scoperta, furono interpretate come prova di una maledizione. Una delle storie più inquietanti è quella che riguarda il canarino di Carter, che fu ucciso da un cobra (simbolo di protezione dei faraoni) il giorno in cui la tomba fu aperta. Alcuni giornali sensazionalistici suggerirono che il cobra fosse l’incarnazione dello spirito del faraone, venuto a punire i profanatori.

Cosa dice la scienza?

Con il passare del tempo, gli scienziati e gli storici hanno cercato di spiegare razionalmente questi eventi. Alcuni hanno ipotizzato che i morti potrebbero essere state causate da un fungo letale o da batteri presenti nella tomba e rimasti intrappolati per secoli. Tuttavia, molte di queste teorie sono state smentite, e si è concluso che la maggior parte delle morti non fosse affatto insolita per l’epoca. Carter, il principale scopritore, visse fino all’età di 64 anni, morendo 17 anni dopo la scoperta della tomba, un’età abbastanza avanzata per quel tempo.

L’impatto culturale

Nonostante le spiegazioni razionali, la leggenda della maledizione di Tutankhamon è rimasta vivace nella cultura popolare. Ha ispirato film, libri e innumerevoli teorie del complotto, rendendola una delle storie più affascinanti e persistenti del XX secolo. La combinazione di morte misteriosa, tesori antichi e un passato enigmatico ha contribuito a creare una leggenda che continua a catturare l’immaginazione di chiunque ne senta parlare.

Questa storia ci ricorda come, a volte, la potenza delle narrazioni possa superare la realtà, lasciando un segno indelebile nella cultura e nell’immaginario collettivo.

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