Il mistero del meteorite di Tunguska ha alimentato molte teorie, tra cui quella che suggerisce il passaggio di un buco nero attraverso la Terra.
Il 30 giugno 1908, un evento straordinario si verificò sopra la Siberia: un’esplosione massiccia alle 7:14 locali devastò le foreste intorno al fiume Podkamennaya Tunguska. La potenza di questa esplosione, stimata tra i 10 e i 20 megatoni, fu comparabile a migliaia di bombe atomiche come quella di Hiroshima. L’onda d’urto fu percepita e udita come colpi di cannone anche a centinaia di chilometri di distanza.
I testimoni raccontarono di aver visto un “secondo sole” luminosissimo nel cielo, accompagnato da un forte boato, in una mattina serena. Alcuni descrissero un misterioso “tubo” blu nel cielo.
Ciò che rende questo evento particolarmente enigmatico è l’assenza di un cratere d’impatto, nonostante molte spedizioni di ricerca. Questa mancanza ha dato adito a diverse ipotesi, tra cui quella di asteroidi che attraversano l’atmosfera senza lasciare traccia e quella dei buchi neri primordiali, oggetti teorizzati per essersi formati nei primi momenti dell’universo.
I buchi neri primordiali potrebbero variare enormemente in massa, da piccole quantità fino a migliaia di volte la massa del Sole. La NASA suggerisce che questi buchi neri, formatisi da densi accumuli di materia, potrebbero ancora esistere e attraversare il nostro pianeta senza essere rilevati.
Nel 1973, alcuni fisici ipotizzarono che un buco nero primordiale potesse essere la causa dell’evento di Tunguska. Essi teorizzarono che un buco nero con la massa di un grande asteroide potrebbe entrare nell’atmosfera terrestre e uscire dall’altra parte senza creare un cratere visibile, seguendo una traiettoria quasi rettilinea con un angolo di 30° rispetto all’orizzonte, per poi emergere nel Nord Atlantico.
Questa ipotesi, sebbene affascinante, non è stata confermata, ma stimola la nostra riflessione sullo spazio come un luogo pieno di meraviglie e possibili pericoli ancora sconosciuti.
La maggioranza degli scienziati, tuttavia, tende a favorire una spiegazione più tradizionale per l’evento di Tunguska. Si ritiene che un asteroide con un diametro tra i 50 e gli 80 metri sia esploso ad un’altezza tra i 10 e i 14 chilometri sopra la superficie terrestre, provocando l’enorme devastazione osservata.