Il capo degli avvocati curdi Tahir Elci è stato ucciso durante un comizio nella città di Diyarbakir; da un’automobile sono partiti dei colpi di pistola che lo hanno raggiunto ferendolo a morte; durante la sparatoria è stato ucciso un poliziotto giunto in soccorso e tre agenti sono stati feriti.
Si tratta di un avvocato importantissimo per la minoranza curda, soprattutto perché ne ha sempre difeso i diritti e sostenuto la causa; recentemente era stato arrestato per aver dichiarato in tv di non ritenere il Pkk un’organizzazione terroristica, al contrario di quanto sostenuto ad Akara.
“Questo incidente mostra quanto sia nel giusto la Turchia nella sua lotta determinata contro il terrorismo”. Ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip, a dimostrazione dell’ostilità covata nei confronti della minoranza. Nella cittadina dove è avvenuto il delitto è stato imposto il coprifuoco e sono anche partite numerose proteste in merito a quanto accaduto oggi; anche nella città di Istanbul ci sono stati gravi scontri tra polizia e manifestanti.
Il Partito Democratico del Popolo ritiene che l’uccisione di Elci sia stata pianificata, trattandosi di un omicidio ai danni dell’avvocato spesso al centro di polemiche. Intanto salgono le tensioni tra Turchia e Russia: il ministro degli Esteri ha anche avvisato i cittadini di evitare viaggi non indispensabili e la sicurezza è stata rafforzata.