Donald Trump al nostro Premier Paolo Gentiloni sulla Nato dice: “Devi pagare di più. E lui pagherà”.
Che simpatico, Donald Trump. In un’intervista recente sui primi cento giorni del suo mandato, dice di Gentiloni: “Stavamo scherzando e io gli ho detto. Devi pagare, devi pagare. E lui pagherà”. Questo è Donald Trump, che secondo noi non scherzava, invece. E non scherza.
Il Premier Paolo Gentiloni dal canto suo, in un impeto di incontrollabile democristianità pura, aveva detto prima di andare negli Usa: “L’alleanza con gli Usa è un dovere”.
Ora, a parte il fatto che nessuna alleanza, nemmeno quella santa, è un dovere, ma è dettata dalle opportunità e dalle contingenze politiche e storiche, andare con la coda fra le gambe già scoprendo tutte le carte, al cospetto del Presidente Usa, porta come conseguenza richieste di questo genere.
E non è escluso che Gentiloni gli abbia fatto capire pure che pagherà. Anzi, pagheremo.
Questa cosa non è bella perché, vada come vada, gli Usa si possono permettere di aumentare e dismisura le spese per gli armamenti; l’Europa, e segnatamente l’Italia, invece no. Ma non è solo una questione di soldi.
L’obbligatorietà di una alleanza con un Presidente Usa che vuole cancellare il welfare sanitario e ha ricominciato a far sentire il fiato bellico americano in mezzo mondo, Siria e Nord Corea compresi, è spiazzante. Non sembra che né la Merkel né la leader inglese May si siano spinte così in avanti.
“Gentiloni finirà col pagare. Sai, finora nessuno glielo aveva chiesto. La mia è una presidenza diversa”.
Ma Donald Trump il magnate, che conosce bene il mondo, la finanza, gli Usa e così via, non conosce ancora sufficientemente bene la politica italiana e quella democristianità di cui parlavamo prima.
A fianco del dovere di allearsi non vi sarà altrettanta convinzione nel raccogliere l’avviso-imposizione di Donald.
Prima di tutto perché sotto il profilo strettamente politico non sarà facile far passare un aumento delle spese per la Nato in Parlamento; secondariamente perché i soldi proprio non ci sono. Si scatenerebbe un putiferio inenarrabile.
Gentiloni parla di impegno già preso per portare progressivamente al 2% le spese della Nato.
Sarebbe bello capire con chi e con quali modalità è stato preso quest’impegno, e magari farsi dire pure cosa si intende per quel progressivamente. In comode rate annuali?
Tutta la questione francamente ci sembra men che chiara. E comunque l’aumento delle spese militari, sia pure per la Nato, non ci piace. Meglio un esercito e una polizia europei. Molto meglio.