C’è stato sempre qualcuno che si è preso cura di te? Oppure tu personalmente hai sempre amato prenderti cura degli altri? C’è un nome per questa patologia.
Per fortuna negli ultimi anni le donne hanno assunto sempre una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie qualità, dei propri meriti e delle proprie potenzialità, slegandoli dal ruolo di sottomissione che per decenni le ha relegate al di sotto dell’uomo, padre, fratello o marito.
Ma questo non vuol dire che non esistono ancora tantissime donne che finiscono per annullare se stesse ed il proprio volere, per compiacere e rendersi indispensabile all’altro: donne che soffrono della cosiddetta “Sindrome di Wendy”.
Come funziona la Sindrome di Wendy?
Questa sindrome, meglio nota come “sindrome della crocerossina”, consiste nell’aiutare gli altri senza sosta.
Le persone che soffrono di questa sindrome sono persone che sentono un forte bisogno di prendersi cura degli altri, e lo fanno proprio perchè ne sentono la necessità, benché non sia sovente neppure necessario o richiesto.
Cosa c’è di male nello spendersi per gli altri? Nulla, se non fosse che gli sforzi sono continui fino a condurre addirittura ad una progressiva autodistruzione. Insorge la perdita dell’autostima, poi la stanchezza fisica e mentale e ci si trova senza accorgersene anche a cadere in depressione.
Le persone con questa sindrome temono il rifiuto, hanno bisogno di sentirsi continuamente accettate, sentono il bisogno di meritarsi l’amore che ricevono.
Anche se non si tratta di una malattia vera e propria, è bene provare a superare questa sindrome, iniziando a mettersi al primo posto, coltivando i propri interessi e realizzando un percorso capace di condurre ad una nuova e più sana consapevolezza di sé.