Trapianto, un solo fegato ha salvato due giovani vite

VEB

I medici sono costretti spesso a fare delle scelte dolorose: gli organi donati per i trapianti sono sempre troppo pochi a fronte di liste di attesa lunghissime, e bisogna quindi dare delle priorità, anche quando questo significa inevitabilmente condannare a morte chi non è stato selezionato.

I medici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per una volta però hanno deciso di non fare una scelta, e con un solo organo sono riusciti a salvare ben due giovanissime vite: un fegato è stato donato per metà a una bimba di solo un anno e l’altra metà a un ragazzino di 16 anni.

“Una scelta rischiosa dettata dall’urgenza delle condizioni cliniche dei due pazienti, in competizione per uno stesso trapianto. I due piccoli pazienti stanno bene e usciranno probabilmente dall’Ospedale pediatrico della Santa Sede nei prossimi giorni. Ci siamo trovati davanti ad una situazione difficile – spiega il prof. Jean De Ville, direttore del dipartimento Chirurgico del Bambino Gesu’ – ma anche un’opportunità che capita raramente: poter utilizzare contemporaneamente lo stesso organo per 2 bambini ricoverati, offrendo ad entrambi una prospettiva di vita e di guarigione”.

La divisione di un fegato per trapiantare due pazienti è una tecnica consolidata in Italia, uno dei Paesi dove questa procedura è stata maggiormente utilizzata al mondo. Dall’inizio dell’anno sono 17 i trapianti di fegato realizzati al Bambino Gesù, di cui 10 da donatore vivente, il numero più alto registrato in Italia.

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