I Millennial stanno adottando una nuova strategia lavorativa: le “vacanze tranquille”.
In Europa e Stati Uniti viene chiamata “quiet quitting”, dove i dipendenti si limitano a svolgere le loro mansioni senza andare oltre i limiti contrattuali.
Questa nuova tendenza si basa sullo stesso principio: si lavora solo durante l’orario stabilito e si smette immediatamente appena finisce il turno.
Non c’è più spazio per rispondere a email, completare fogli di calcolo o partecipare a riunioni fuori orario. Una volta terminato l’orario lavorativo, i dipendenti si disconnettono completamente. Potresti pensare che le “vacanze tranquille” siano simili a questa filosofia, in cui si va in vacanza senza preoccuparsi del lavoro, ma non è così semplice.
Uno studio americano intitolato “Out of Office Culture Report” ha rivelato che molti lavoratori non usufruiscono di tutte le loro ferie. Il 78% degli intervistati ha ammesso di non aver preso tutte le vacanze disponibili, principalmente a causa della pressione di essere sempre reperibili e del carico di lavoro eccessivo. Anche in vacanza, l’86% controlla le email di lavoro e il 56% riceve chiamate di lavoro.
In questo contesto, le “vacanze tranquille” implicano prendere una pausa senza informare il proprio capo. Molti dipendenti non si sentono a loro agio nel chiedere ferie, quindi le prendono senza dirlo, simulando di lavorare in loro assenza. Secondo lo studio, il 37% dei Millennial negli Stati Uniti ha adottato questa pratica, mentre solo il 24% della Gen Z ha fatto lo stesso. Libby Rodney di The Harris Poll, che ha condotto lo studio, ha evidenziato una differenza generazionale in questo comportamento.
Questo non è propriamente un “quiet quitting”, ma piuttosto una “vacanza tranquilla”. Alcuni dipendenti, per esempio, muovono occasionalmente il mouse del computer per sembrare attivi o programmano l’invio di messaggi al di fuori dell’orario normale.