Il progetto futuristico The Line, parte del piano Vision 2030 dell’Arabia Saudita, ha raggiunto un importante traguardo con l’annuncio di nuove partnership con studi di architettura di fama mondiale. Tuttavia, la megalopoli da 1 trilione di dollari continua a essere al centro di accese discussioni, soprattutto dopo la notizia della morte di 21.000 lavoratori, riportata da un documentario di ITV.
L’Ambiziosa Visione di The Line
The Line, una città lineare lunga 170 km e larga solo 200 metri, rappresenta un esempio unico di sviluppo urbano sostenibile. Supervisionato dal principe ereditario Mohammed Bin Salman, il progetto mira a creare una metropoli senza auto, alimentata interamente da energie rinnovabili. Con un costo stimato tra 100 e 200 miliardi di dollari, questa città si propone di rivoluzionare la vita urbana eliminando le reti stradali tradizionali e ridisegnando completamente il concetto di abitabilità.
Il principe ereditario, che vanta un patrimonio personale di circa 25 miliardi di dollari, ha dichiarato che The Line sarà un modello per le città future, con un impatto ambientale ridotto al minimo grazie all’uso esclusivo di fonti di energia verde.
Nuove Collaborazioni per la Prima Fase
Neom, l’entità dietro lo sviluppo di The Line, ha stretto collaborazioni con rinomati studi di architettura e ingegneria, tra cui Delugan Meissl Associate Architects (DMAA), Gensler e Mott MacDonald. Questi esperti lavoreranno a stretto contatto con il team di The Line per sviluppare progetti urbanistici innovativi e pianificazioni infrastrutturali. La prossima fase, che inizierà nel 2025, sarà incentrata sulla progettazione dettagliata dei quartieri urbani.
Controversie e Critiche Internazionali
Nonostante gli ambiziosi piani, The Line ha incontrato una forte opposizione, in particolare da parte della tribù Al-Howeitat, colpita dagli sfollamenti forzati nella provincia di Tabuk. Secondo l’organizzazione per i diritti umani Alqst, 47 membri della tribù sono stati arrestati o detenuti, con 14 di loro condannati a pene tra i 15 e i 50 anni. Il rapporto “The Dark Side of Neom” di Alqst ha gettato ulteriore luce sulle implicazioni umane del progetto.
Inoltre, un documentario di ITV ha scioccato l’opinione pubblica riportando che 21.000 lavoratori sarebbero morti dall’avvio del piano Vision 2030 nel 2016. In risposta, il Consiglio nazionale per la sicurezza e la salute sul lavoro dell’Arabia Saudita ha respinto queste accuse, affermando che il tasso di decessi legati al lavoro nel paese è di soli 1,12 per 100.000 lavoratori, un dato che collocherebbe l’Arabia Saudita tra le nazioni con i tassi più bassi a livello globale.
Vision 2030: Un Piano per il Futuro dell’Arabia Saudita
La Vision 2030 dell’Arabia Saudita mira a diversificare l’economia del paese e a posizionarlo come leader globale in vari settori. Il progetto The Line è solo una parte di questa iniziativa più ampia, che punta a creare nuove opportunità economiche sia per investitori locali che internazionali, promuovendo al contempo un ambiente più dinamico per i cittadini sauditi.
Un’Audace Scommessa per l’Urbanizzazione Sostenibile
The Line sta attirando l’attenzione globale per il suo approccio innovativo e radicale allo sviluppo urbano. La visione di una città priva di strade e auto, funzionante esclusivamente con energie rinnovabili, rappresenta un esperimento audace nel campo della sostenibilità. Le collaborazioni con aziende di architettura di spicco segnano un passo cruciale verso la realizzazione di questa metropoli del futuro.
Nonostante le sfide e le critiche, il progetto continua ad avanzare, suscitando curiosità e dibattiti su come potrebbe ridefinire il modo in cui viviamo e interagiamo con l’ambiente urbano.