In un caso che ha scioccato l’opinione pubblica, Sararat Rangsiwuthaporn, una donna tailandese di 36 anni, è stata condannata a morte per l’omicidio di 15 persone, tutte vittime del suo piano spietato per evitare di saldare debiti legati al gioco d’azzardo. Questo processo ha segnato la prima condanna a morte di una serial killer donna nella storia della Thailandia.

Una scia di crimini iniziata nel 2015
Secondo quanto emerso durante il processo, Sararat, residente a Bangkok, ha utilizzato il cianuro per avvelenare le sue vittime, approfittando della loro fiducia. Gli omicidi, scoperti per la prima volta nel 2023, risalivano in realtà al 2015, rivelando una lunga e agghiacciante scia di crimini.
Il caso è stato portato alla luce quando uno degli amici di Sararat è morto improvvisamente dopo aver partecipato con lei a un rituale buddista di rilascio dei pesci nel fiume Mae Klong. L’autopsia ha rivelato tracce di cianuro nel corpo della vittima, avviando un’indagine che ha svelato i dettagli inquietanti.
Un piano basato sulla fiducia e sul tradimento
Secondo le indagini, Sararat attirava le sue vittime con il pretesto di relazioni personali o professionali, chiedendo loro prestiti per finanziare la sua dipendenza dal gioco d’azzardo. Successivamente, per evitare di restituire il denaro, somministrava loro dosi letali di cianuro.
Le sue azioni non si sono limitate a sottrarre denaro alle vittime. La polizia ha dichiarato che la donna ha derubato le sue vittime di migliaia di dollari, proseguendo indisturbata per anni grazie alla fiducia che riusciva a instaurare.
La condanna e la reazione pubblica
Il verdetto è arrivato mercoledì, quando Sararat è stata dichiarata colpevole di omicidio premeditato. La condanna a morte ha sollevato un ampio dibattito in Thailandia, con molti che chiedono giustizia per le famiglie delle vittime e misure più severe contro i crimini finanziari legati al gioco d’azzardo.
Il caso ha anche messo in evidenza i rischi del gioco d’azzardo incontrollato e le sue conseguenze devastanti. La dipendenza di Sararat ha trasformato debiti personali in una tragedia che ha coinvolto almeno 15 vite innocenti.
Un caso senza precedenti
Sararat Rangsiwuthaporn è entrata nella storia della Thailandia come la prima serial killer donna del paese ad affrontare una condanna a morte. Questo caso non solo sottolinea la brutalità delle sue azioni, ma solleva anche interrogativi su come le dipendenze possano spingere una persona a compiere atti estremi e su come i sistemi di supporto possano prevenire tali tragedie.
Mentre la giustizia segue il suo corso, il caso di Sararat rimane un cupo monito sulla pericolosità del gioco d’azzardo patologico e sull’importanza di vigilare per proteggere i più vulnerabili da simili orrori.