Tetracromatismo: La Capacità di Vedere il Mondo in 100 Milioni di Colori

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Il daltonismo è una condizione ben nota: colpisce circa un uomo su dodici e una donna su duecento in tutto il mondo, limitando la capacità di distinguere i colori. Tuttavia, esiste una condizione opposta e molto meno conosciuta, chiamata tetracromatismo, che permette a chi ne è affetto di percepire un numero di colori impensabile per la maggior parte delle persone. Ma com’è davvero vivere in un mondo in cui i colori che la maggior parte di noi non riesce a vedere sono visibili?

Tetracromatismo La Capacità di Vedere il Mondo in 100 Milioni di Colori
foto@pixabay

Cos’è il Tetracromatismo?

Secondo Healthline, la persona media può distinguere circa un milione di colori. Tuttavia, chi ha il tetracromatismo, grazie a una mutazione genetica unica, è in grado di percepire fino a 100 milioni di sfumature. Questa capacità è dovuta alla presenza di un quarto cono nella retina, una caratteristica che permette una distinzione molto più precisa dei colori, specialmente quelli nella gamma dell’arancione.

Una delle persone più note che possiede questa straordinaria abilità è Concetta Antico, un’insegnante d’arte. Nel descrivere la sua esperienza, ha raccontato: “Chiedevo ai miei studenti se vedevano le sfumature di rosa su una pietra o i toni rossi sul bordo di una foglia. Annuiscono sempre, ma solo dopo ho capito che molti di loro non vedevano affatto quei colori, erano solo troppo educati per dirlo.”

Chi può essere tetracromatico?

La ricerca suggerisce che fino al 12% delle persone con cromosoma XX potrebbe avere il potenziale per il tetracromatismo, anche se non tutte percepiscono il mondo con la stessa vividezza di Concetta Antico. La capacità di vedere in modo tetracromatico dipende da vari fattori, tra cui la frequenza dei coni e l’efficienza con cui il cervello elabora i segnali dei colori.

Uno studio del 2010, pubblicato sul Journal of Vision, ha rilevato che solo uno su 24 partecipanti con la variante genetica dimostrava comportamenti tetracromatici. Questo suggerisce che, pur avendo i geni necessari, non tutte le persone riescono a sperimentare il pieno potenziale di questa condizione.

Un mondo ancora poco conosciuto

Nonostante il daltonismo sia stato oggetto di numerosi studi, il tetracromatismo resta ancora un mistero. La comunità scientifica non sa ancora quanto sia diffusa questa condizione né come influisca esattamente sulla percezione del colore. Le persone con una tetracromia lieve possono distinguere i colori un po’ meglio del normale, mentre quelle con una tetracromia forte vedono un mondo con una gamma cromatica completamente diversa, inaccessibile alla maggior parte delle persone.

Se sospetti di avere il tetracromatismo, è importante sapere che i test disponibili online non sono affidabili. Anche se i test genetici possono identificare le mutazioni associate, non offrono una conferma definitiva. Solo test specializzati in laboratorio possono realmente verificare la presenza di questa straordinaria capacità visiva.

La percezione del colore: una questione complessa

Interessante notare come la percezione dei colori possa variare anche tra persone con una visione normale. Un esempio celebre è la disputa sull’abito virale che, alcuni anni fa, ha diviso il pubblico tra coloro che lo vedevano blu e nero e coloro che lo percepivano bianco e oro. Questo dimostra che la percezione del colore non dipende solo dalla fisiologia dell’occhio, ma anche da fattori soggettivi e persino linguistici.

Il futuro della percezione cromatica

La scienza sta facendo passi avanti per rendere questa esperienza cromatica accessibile a tutti. I ricercatori stanno sviluppando occhiali speciali che potrebbero permettere anche a chi non ha il tetracromatismo di percepire un numero maggiore di colori. Forse un giorno potremo vedere il mondo attraverso gli occhi di persone come Concetta Antico, scoprendo sfumature e tonalità che finora non eravamo in grado di immaginare.

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