Siete delle neo mamme e siete alle prese con una miriade di novità che non sapete neppure bene come affrontare? Non siete ancora in dolce attesa ma già avete l’ansia del non saper affrontare adeguatamente il periodo più bello della vostra vita?
Niente paura, è un sentimento comune, che si affronta giorno dopo giorno, grazie ai consigli delle altre mamme e soprattutto della propria pediatra di fiducia.
Tra le tante domande che assillano una neo mamma, certamente quella più presente è: ma qual è il momento giusto per iniziare lo svezzamento?
Chiarito subito che ogni bambino è un universo a se, e ognuno ha i suoi tempi, in linea generale nella maggior parte dei casi lo svezzamento avviene tra i 4 mesi compiuti e i 6 mesi: a questa età il bambino necessita di sostanze nutritive non presenti nel latte.
Prima di questo momento il bambino non è in grado di mantenere la posizione seduta senza essere sorretto e l’apparato digerente non è ancora in grado di assimilare molti alimenti.
Vegetali cotti e tritati come patate e carote, banana o pera o mela grattugiata come frutta e crema di riso messa nel latte sono gli alimenti che si somministrano per prima ai bimbi.
Oggigiorno comunque l’ordine con cui gli alimenti semisolidi e solidi vengono introdotti nella fase dello svezzamento non riveste più l’importanza che un tempo gli veniva attribuita.
In ogni caso è naturalmente consigliabile scegliere cibi sani, evitare fritti e cibi particolarmente salati, e evitare assolutamente cibi crudi di origine animale, quali miele, carni poco cotte o uova crude.
Aggiungiamo infine, a scanso di equivoci, che lo svezzamento non deve coincidere con l’eliminazione del latte: l’allattamento al seno potrà quindi continuare dal secondo semestre di vita fino al secondo anno e anche oltre, come suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il bambino allattato oltre il secondo anno di vita, sottolinea il ministero, non va visto come un bambino viziato e sua madre non deve ritenere di limitare la sua maturazione e la sua autonomia.