Il concetto “sono intelligenti ma non si impegnano” è spesso usato in modo critico nel contesto scolastico, verso studenti con risultati non eccellenti.

Un’indagine del 2015 della Florida Gulf University, tuttavia, mette in dubbio questa visione. Attraverso un’analisi che divideva i partecipanti in “pensatori” e “non pensatori” basandosi su test cognitivi, si è studiato il loro grado di attività fisica.
Utilizzando fitness tracker per monitorare il movimento, è emerso che i “pensatori” erano significativamente meno attivi nei giorni feriali, senza grandi cambiamenti nel weekend.
Questo indica che persone con un QI più alto tendono a meno esercizio fisico, preferendo attività mentalmente più stimolanti, presumibilmente per evitare la noia. Invece, i “non pensatori” sembrano cercare l’esercizio fisico come stimolo mentale.
Nonostante i risultati intriganti, è importante considerare che lo studio aveva solo 60 partecipanti, limitando la possibilità di generalizzare i risultati. Questo studio ha generato reazioni diverse, da confronti scherzosi con Albert Einstein a critiche sulla necessità di superare la pigrizia per raggiungere la disciplina.
In conclusione, lo studio suggerisce di rivedere i nostri preconcetti su intelligenza e attività, indicando che la pigrizia apparente può essere una forma diversa di genialità, pur sottolineando l’importanza di un equilibrio tra attività mentali e fisiche.