In tutte le nostre città , nelle piazze principali, nei musei ci sarà capitato senza dubbio di vedere una statua equestre, una statua cioè che raffigura un cavaliere o comunque un personaggio in sella ad un cavallo.
Forse non ci abbiamo prestato abbastanza attenzione, ma ad uno sguardo attento sarà balzato all’occhio una caratteristica peculiare: la diversa raffigurazione del cavallo, ed in particolare delle sue zampe anteriori.
Una libera scelta dello scultore? Non proprio, perché a quanto pare ogni posizione del cavallo ha un suo specifico significato.
In particolare la posizione delle zampe del cavallo può comunicare la causa della morte dell’uomo in sella.
Se il cavallo ha due zampe alzate, significa che il cavaliere morì in combattimento; se ha una delle zampe anteriori alzata, il cavaliere morì per le ferite riportate in battaglia, mentre se le quattro zampe dell’animale sono appoggiate, il cavaliere morì per cause naturali.
Infine, se il cavallo è in una posizione di quiete, vuol dire che il condottiero è sopravvissuto durante la battaglia.
Ricordiamo che la più grande statua equestre finora costruita è la colossale statua equestre di Genghis Khan in Mongolia. Inaugurata nel 2008, è realizzata in acciaio inox, è alta 30 metri e pesa circa 250 tonnellate.