Spotify Lite alleggerita sui consumi ma anche sulle funzionalità

VEB

Gli ultimi numeri ufficiali diffusi rendono l’idea di una piattaforma in costante crescita: Spotify può contare su circa 170 milioni di utenti attivi mensili, di cui 75 milioni sono quelli premium che pagano regolarmente un abbonamento per i servizi completi di Spotify.

Per i pochi che non lo conoscessero, Spotify è un servizio musicale che offre lo streaming on demand di una selezione di brani di varie case discografiche ed etichette indipendenti, incluse Sony, EMI, Warner Music Group e Universal.

Spotify è disponibile nella maggior parte dei paesi dell’Europa, nella quasi totalità delle Americhe, in Australia, in Nuova Zelanda e in alcuni paesi dell’Asia.

Un bacino d’utenza ampissimo quindi, che continua a crescere incessantemente nonostante gli attacchi serrati della concorrenza che vuole proporsi come alternativa più valida e performante.

Missione difficile, se non altro perché, oltre al servizio Premium a pagamento mensile che offre, Spotify permette di ascoltare con limitazioni musica con supporto dalla pubblicità.

Recentemente la società ha inoltre aggiornato la versione free del servizio e ora i clienti che non pagano Spotify possono scaricare sul telefono per l’ascolto offline la musica contenuta in 15 playlist personalizzate in base ai propri gusti musicali.

Chi si abbona a Premium ha comunque il vantaggio di scegliere cosa ascoltare dal catalogo completo e può scaricare offline i brani che desidera, il suono è di una migliore qualità e non c’è pubblicità.

Nelle scorse ore, inoltre, il popolare servizio di musica in streaming ha annunciato che presto porterà una funzionalità che è da tempo disponibile nella app per dispositivi iOS anche su Android: l’opzione per riordinare i brani presenti in una playlist. Spotify stessa nel suo forum ufficiale ha confermato il porting di questa funzione.

Siamo davvero entusiasti di annunciare che le persone giuste stanno ora lavorando a questa idea“, si legge. “Una versione imminente di Android introdurrà questa funzione inizialmente rilasciata ad un numero limitato di utenti”.

Ma Spotify sta lavorando anche alla conquista di nuova utenza: per conquistare quella dei paesi emergenti, che hanno esigenze più basilari, ha pensato a una nuova versione che punta il tutto per tutto sul risparmio energetico.

In pratica, sulla scia di Facebook e Messenger, ma anche di Skype e Instagram, ora anche Spotify è divenuto Lite.

Spotify Lite si distingue, innanzitutto, per il suo peso estremamente compatto (15 MB) rispetto al corrispettivo (100 MB) dell’app “standard”, ottenuto grazie all’eliminazione di non poche funzionalità importanti.

Col nuovo Spotify Lite, infatti, non è possibile ascoltare la musica in qualità “gapless” (senza perdite qualitative), in modo da non impattare troppo sul monte GB disponibile, e non è previsto l’ascolto off-line delle tracce.

Manca il supporto a Connect, che permette di trasmettere la propria musica su dispositivi audio compatibili, gli abbonati a Spotify Premium non possono scegliere brani specifici da riprodurre, neppure all’interno di una specifica playlist.

Per fortuna è lecito attendersi aggiornamenti e correzioni nei prossimi giorni, dato che l’applicazione è appena arrivata: chissà che questa nuova versione, magari dopo i dovuti miglioramenti, non riesca ad attrarre nuova utenza anche da noi, tra i possessori di smartphone meno performanti.

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