Una volta il pranzo o la cena erano dei veri e propri riti familiari: tutti i componenti della famiglia si riunivano attorno al tavolo, per condividere i pasti ma soprattutto la giornata passata ognuno impegnato nelle proprie attività.
Oggi invece, a casa come al ristorante, è consuetudine vedere grandi e piccini, con la testa china, assorti dallo schermo del proprio smartphone: chattare e far ricerche, leggere e scrivere con amici lontani, dimenticandi chi sta di fronte.
Se non è un’abitudine educata, non è nemmeno salutare, in primis per gli adolescenti: la cosiddetta ‘dipendenza da internet’ che induce all’utilizzo costante e continuativo dei mobile device, smartphone in testa, anche a tavola, porta a un minore livello di consapevolezza nell’alimentazione, causato dall’essere pienamente immersi in un’altra attività e un peggioramento delle relazioni interpersonali.
A lanciare l’allarme è il Dott. Guido Orsi nell’ambito del workshop “Nuove tecnologie e rischi di disturbi dell’alimentazione” organizzato dal Ministero della Salute ad Expo per riflettere con gli studenti su tali temi.
“I dispositivo portatili – spiega Orsi – inducono un abbassamento della consapevolezza di cosa e quanto si mangia. Spesso i giovani sono talmente immersi e dipendenti dal mondo digitale che si dimenticano di ciò che c’è nel piatto o consumano ‘junk food’ a ripetizione. Ecco che aumenta il rischio dell’obesità e dei disordini alimentari”.