Un gruppo di 75 specialisti provenienti da 30 paesi ha concluso che non esiste una protezione efficace contro l’intelligenza artificiale, la quale potrebbe sostituire posti di lavoro e diventare pericolosa nei sistemi di armamento.
Gli esperti sottolineano inoltre che gli sviluppatori di IA hanno una comprensione limitata dei loro stessi sistemi. Andrea Miotti, direttore della campagna Control AI, ha dichiarato: “Il rapporto è chiaro sui rischi estremi che l’intelligenza artificiale rappresenta per l’umanità, incluso il rischio di perdere il controllo su sistemi potenti che possono causare danni.” Questo allarme è condiviso da scienziati di alto livello, leader mondiali e amministratori delegati delle principali aziende di intelligenza artificiale.
La nuova indagine sull’intelligenza artificiale ha concluso che nessun metodo attualmente conosciuto offre garanzie forti contro i danni associati all’IA generale. Gli esperti evidenziano che c’è una forte pressione competitiva tra gli sviluppatori per rilasciare rapidamente i prodotti, spesso a scapito di una gestione accurata dei rischi. È stato anche evidenziato che le aziende non forniscono esami indipendenti sugli impatti dell’IA, lasciando in sospeso le questioni riguardanti informazioni, dati e lavoratori.
Oltre ai timori di una possibile ribellione dei robot contro l’umanità, come nel film “Terminator” di James Cameron, ci sono preoccupazioni sull’impatto ambientale dell’IA. Entro il 2027, si prevede che l’industria dell’IA potrebbe consumare tanta energia quanto un paese delle dimensioni dei Paesi Bassi.
Le grandi aziende tecnologiche hanno rapidamente adottato servizi basati sull’intelligenza artificiale da quando ChatGPT è stato lanciato lo scorso anno. Sistemi come ChatGPT di OpenAI e Bard di Google richiedono enormi quantità di elettricità e acqua per il raffreddamento dei computer specializzati necessari per il loro funzionamento.
La professoressa Kate Crawford, autrice di un libro sull’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale, ha espresso preoccupazione per il consumo energetico di questi sistemi. Ha dichiarato: “Questi sistemi richiedono enormi quantità di elettricità ed energia, oltre a grandi quantità di acqua per raffreddare i supercomputer IA.” Ha aggiunto che ci troviamo di fronte a una nuova grande industria estrattiva del 21° secolo.