Si punta sull’intelligenza artificiale per dialogare con altre civiltà

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Dato lo sviluppo rapido e il potenziale straordinario dell’intelligenza artificiale, l’idea di impiegare modelli linguistici avanzati per comunicare con civiltà extraterrestri è davvero affascinante. Gli scienziati ritengono che i grandi modelli linguistici basati su reti neurali possano facilitare la ricerca e l’instaurazione di contatti con esseri alieni. Questi modelli linguistici di larga scala (LLM) sono ormai una componente fondamentale del nostro mondo e gli studiosi stanno esplorando il loro potenziale nell’ambito delle comunicazioni interstellari.

Si punta su intelligenza artificiale per dialogare con altre civiltà

Gli esperti nel campo della ricerca di intelligenze extraterrestri e della trasmissione di messaggi a civiltà aliene si chiedono se l’uso degli LLM possa effettivamente aiutarci a stabilire comunicazioni con comunità aliene avanzate. Nonostante decenni di ricerche, il progetto SETI non ha ancora trovato prove concrete di intelligenze extraterrestri e i messaggi inviati non hanno ricevuto risposte. Tuttavia, un nuovo approccio potrebbe rivoluzionare questa situazione.

L’idea è di trasmettere non solo conoscenze di base sulla cultura e sulla scienza umana, ma anche di utilizzare gli LLM per fornire una comprensione approfondita dell’umanità. Questo permetterebbe alle civiltà extraterrestri di studiare le nostre lingue, comunicare con noi tramite testi, immagini e suoni, e persino porre domande ricevendo risposte rappresentative.

Nel caso si decidesse di inviare questi LLM agli alieni, potrebbero essere necessari decenni per trasmettere il modello compresso. Anche se può sembrare un periodo lungo, su scala galattica è un lasso di tempo irrilevante. È fondamentale considerare che la trasmissione di dati su distanze così grandi richiede decisioni non solo tecniche, ma anche filosofiche riguardo al contenuto e alla modalità di presentazione.

L’idea di utilizzare LLM per la comunicazione interstellare richiama alla mente il progetto Voyager, con il suo disco d’oro contenente immagini, suoni, musica e messaggi rappresentativi della vita sulla Terra. Questo approccio analogico mirava a creare una capsula del tempo per le civiltà extraterrestri e le tecnologie moderne ci permettono di proseguire questa eredità in formato digitale.

Tuttavia, questo approccio non è privo di rischi. Esiste la possibilità che civiltà ostili possano sfruttare queste informazioni per danneggiare l’umanità. Tuttavia, con l’avanzamento delle tecnologie di trasmissione dati, come la comunicazione laser e l’uso della lente gravitazionale solare, molte delle attuali limitazioni potrebbero essere superate.

Progetti come la missione Psyche della NASA hanno dimostrato che la tecnologia laser può aumentare significativamente la velocità di trasmissione dei dati nello spazio, un fattore cruciale per una comunicazione interstellare efficace.

In un futuro lontano, una civiltà intelligente potrebbe imbattersi in un’astronave con un antico computer o ricevere un segnale contenente istruzioni per ripristinare la nostra IA. Questo tipo di comunicazione indiretta potrebbe rivelare il nostro passato, le nostre aspirazioni e la nostra essenza come specie tecnologica, dimostrando a queste forme di vita che non erano sole e che un tempo esisteva una civiltà umana – forse non troppo diversa dalla loro e, forse, ancora esistente.

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