Può una serata a cena fuori, assieme agli amici o alla propria famiglia, trasformarsi in una tragedia a causa di un allergene non segnalato o conosciuto?
Purtroppo è capitato nelle scorse ore a Pisa e a farne le spese una giovanissima stroncata nel fiore della sua vita: una 24enne è morta dopo avere cenato in un ristorante del Pisano in seguito a una violenta reazione allergica che le ha procurato una fortissima crisi respiratoria mentre si trovava in auto con il fidanzato.
Più nello specifico, la giovane, Chiara Rebechini, con il fidanzato e due amici era stata a cena in un locale in località Palaia (Pisa), dove era già stata altre volte in passato, e mentre ritornava a casa ha avuto una grave crisi respiratoria.
I giovani si sentivano al sicuro, perché nei casi precedenti non si erano verificati incidenti di questo tipo il che li rendeva sicuri che il cibo preparato non fosse contaminato da allergeni a Chiara potenzialmente fatali.
Chiara soffriva di allergia e per questo viaggiava sempre con i farmaci e anche quando è stata colta dal malore immediatamente ha utilizzato i medicinali. Gli amici che erano con lei hanno chiamato il 118 ma i soccorsi sono stati inutili.
Purtroppo per lei i sanitari hanno potuto fare ben poco, se non costatarne la morte.
Sulla tragedia il pm di turno della Procura di Pisa ha aperta un’inchiesta. La cucina del ristorante è stata sequestrata dai carabinieri di Pontedera e la salma trasportata presso l’istituto di medicina di Pisa, dove verrà effettuata l’autopsia.
Come abbiamo detto, al momento la causa più probabile della morte sembra essere stato uno shock anafilattico.
Lo shock anafilattico è una rapida sequenza di eventi, per lo più scatenata dal contatto di anticorpi IgE con un allergene, che si sviluppa improvvisamente e può mettere in pericolo la vita del paziente.
La pressione si abbassa, il respiro si fa difficoltoso in quanto il polmone è preda di un attacco asmatico grave e la pelle può presentare orticaria o angioedema.
Può verificarsi dopo pochi secondi o qualche minuto dall’esposizione a una sostanza a cui si è allergici e i sintomi sono così gravi da risultare fatali in assenza di trattamento immediato; più raramente i sintomi possono comparire a distanza di più tempo.
I fattori scatenanti più frequenti degli shock anafilattici sono, per gli adulti, il veleno di insetti, seguito da farmaci e alimenti. Nei bambini, invece, gli alimenti sono al primo posto, seguiti dal veleno di insetti al secondo e dai farmaci al terzo.
L’anafilassi non è prevedibile e può essere fatale. Se in precedenza la reazione allergica è stata debole, ciò non significa che la volta successiva l’allergia si manifesterà con la medesima intensità.
Dal momento che soltanto una terapia tempestiva ed adeguata può riportare progressivamente alla normalità i parametri vitali ed il quadro clinico, la prognosi è tanto più grave quanto più breve è il tempo che intercorre tra l’esposizione all’allergene e la comparsa del quadro clinico tipico dello shock anafilattico.