Il 2015 è sicuramente il suo anno: Sergio Marchionne, in quanto amministratore delegato di FCA, può gioire e prendersi il merito dello straordinario successo che sta avendo l’azienda, con aumenti a due zeri negli ultimi trimestri di attività.
Nelle scorse ore, a Venezia, dove ha presieduto il Consiglio per le relazioni Italia-Usa, Marchionne si è lasciato intervistare senza reticenze, e ha parlato del suo futuro e degli obiettivi futuro che il colosso automobilistico che rappresenta intende perseguire.
In primis, l’a.d. di Fca ha confermato la sua volontà di rimanere vincolato alla sua azienda anche in futuro: «Se me lo chiedono, e serve che me lo chiedano, potrei restare oltre il 2018 nel caso di un consolidamento importante».
Consolidamento che potrebbe avvenire solo grazie a ingenti finanziamenti stranieri: “C’è gente che ha espresso un punto di vista favorevole a un consolidamento, e credo che ci sia un gruppo di investitori che ha interesse allo sviluppo di una storia in questa direzione. La maniera e con chi sono cose tutte da sviluppare. Capisco che ci sia gente che è molto scettica – sottolinea -, ma il beneficio è enorme e i costi saranno quelli che saranno. Se la cosa viene fatta bene i risultati sono eccezionali. Bisogna stare molto attenti perchè noi come industria in passato abbiamo operato molto male”.
Sulla quotazione del 10% di Ferrari, un’operazione che i mercati aspettano con ansia, invece, Marchionne fa sapere che «non sarà in Borsa prima del 12 ottobre».