Un recente studio pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine ha indagato se esista una correlazione tra il sesso del medico e gli esiti ospedalieri, con un’attenzione specifica alla differenza tra i pazienti di sesso maschile e femminile.
Il team di ricerca, guidato da Atsushi Miyawaki del Dipartimento di sanità pubblica dell’Università di Tokyo, ha esaminato i dati del programma di assicurazione sanitaria federale degli Stati Uniti, Medicare, per rispondere a questa domanda.
I risultati hanno rivelato che i pazienti, sia di sesso femminile che maschile, hanno avuto tassi di mortalità inferiori quando curati da medici di sesso femminile.
In particolare, per le pazienti, è emerso che le cure fornite da dottoresse hanno portato a risultati leggermente migliori rispetto a quelle fornite dai medici.
La differenza è stata più evidente nei tassi di mortalità: l’8,15% per le pazienti curate da dottoresse rispetto all’8,8% per quelle curate da medici. Per i pazienti di sesso maschile, tuttavia, non è stata osservata una differenza significativa nei risultati tra medici di sesso femminile e maschile.
Analogamente, il modello dei tassi di riammissione dei pazienti rifletteva questa tendenza. Questi risultati indicano che c’è una relazione tra il sesso del medico e gli esiti ospedalieri, con un beneficio aggiuntivo per le pazienti quando curate da medici di sesso femminile.