Se ascolti questa musica potresti essere un possibile psicopatico

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Quando pensiamo agli psicopatici, spesso ci vengono in mente immagini di criminali sofisticati come Hannibal Lecter, amanti della musica classica mentre elaborano piani diabolici. Tuttavia, studi recenti suggeriscono che questa visione comune potrebbe essere errata. Infatti, i gusti musicali degli psicopatici possono differire notevolmente da quelli che ci si aspetterebbe.

Se ascolti questa musica potresti essere un possibile psicopatico
foto@pixabay

Un gruppo di psicologi della New York University ha condotto una ricerca innovativa che offre nuove prospettive sulle preferenze musicali degli individui con tratti psicopatici. Le loro scoperte mettono in discussione gli stereotipi e suggeriscono che potrebbe essere possibile identificare psicopatici attraverso le loro scelte musicali. Contrariamente all’immagine hollywoodiana, gli psicopatici non sembrano prediligere particolarmente la musica classica. Lo studio ha rilevato che le persone con alti punteggi nei test sulla psicopatia preferivano canzoni popolari come “No Diggity” dei Blackstreet e “Lose Yourself” di Eminem.

D’altra parte, coloro con bassi punteggi sulla scala della psicopatia tendevano a preferire brani come “My Sharona” dei The Knack e “Titanium” di Sia. Questi risultati preliminari suggeriscono che le preferenze musicali potrebbero rivelare aspetti inaspettati della personalità, inclusi i tratti psicopatici.

È importante sottolineare che questa ricerca è ancora agli inizi. Lo studio ha coinvolto 200 partecipanti che hanno ascoltato 260 canzoni, un campione relativamente piccolo. Tuttavia, i risultati sono stati sufficientemente promettenti da incoraggiare i ricercatori a pianificare studi più ampi, coinvolgendo migliaia di partecipanti. Se futuri studi confermeranno un legame significativo tra preferenze musicali e tratti psicopatici, le implicazioni potrebbero essere rilevanti. Il dottor Pascal Wallisch, che ha guidato lo studio, immagina un futuro in cui le playlist potrebbero essere utilizzate come strumento di screening per identificare potenziali psicopatici, particolarmente in posizioni di potere.

Gli psicopatici non sono sempre facilmente riconoscibili. Spesso si integrano bene nella società, lavorando accanto a noi senza destare sospetti. Si stima che circa l’1% della popolazione generale soddisfi i criteri della psicopatia, una percentuale che sale al 20% nella popolazione carceraria.

Il costo sociale della psicopatia è elevato. Si stima che solo negli Stati Uniti, gli psicopatici costino al governo circa 460 miliardi di dollari all’anno. Dato questo contesto, sviluppare nuovi metodi per identificare gli psicopatici potrebbe avere notevoli benefici per la sicurezza pubblica e la stabilità economica. Tuttavia, le implicazioni etiche di tali strumenti di screening sono complesse. L’idea di identificare individui in base alle loro preferenze musicali, possibilmente senza il loro consenso, solleva importanti questioni sulla privacy. È necessario trovare un equilibrio delicato tra la sicurezza pubblica e i diritti individuali, un aspetto che richiederebbe un’attenta considerazione prima di qualsiasi implementazione.

Questa ricerca non solo mette in dubbio le nostre supposizioni sui gusti musicali degli psicopatici, ma ci invita anche a rivedere la nostra comprensione della psicopatia stessa. I media spesso rappresentano gli psicopatici come criminali violenti, ma la realtà è molto più complessa. Molti psicopatici non commettono mai crimini violenti e possono invece trovare successo in carriere stressanti come gli affari, la legge o la politica.

Altri studi hanno esaminato vari aspetti della psicopatia, tra cui fattori genetici e strutture cerebrali. Sebbene alcune varianti genetiche e modelli cerebrali siano più comuni tra gli psicopatici, questi marcatori biologici non sono predittivi certi del disturbo. Possono influenzare l’empatia e l’aggressività, ma non determinano il comportamento di una persona.

Lo studio delle preferenze musicali aggiunge un ulteriore livello alla nostra comprensione della psicopatia, suggerendo che aspetti apparentemente non correlati della vita di una persona, come il gusto musicale, possano offrire indizi sui tratti della personalità.

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