Recenti scavi archeologici condotti sotto la Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme hanno portato alla luce importanti testimonianze storiche che confermano la narrazione biblica. Un team di studiosi dell’Università La Sapienza di Roma, impegnato nei lavori di restauro del pavimento della chiesa, ha scoperto tracce di un antico paesaggio agricolo risalente a circa 2.000 anni fa.

Un Giardino tra il Golgota e la Tomba di Gesù: La Conferma delle Scritture
Le ricerche hanno rivelato la presenza di ulivi e vigneti nell’area in cui, secondo il Vangelo di Giovanni (19:19-20), sorgeva un giardino vicino alla tomba di Cristo. Gli studiosi hanno identificato questi elementi attraverso avanzate analisi archeobotaniche, che hanno permesso di rintracciare antichi pollini e resti vegetali sotto il pavimento della basilica.
Questa scoperta fornisce nuove prove che supportano la narrazione evangelica, suggerendo che la zona non fosse ancora urbanizzata ai tempi di Gesù. Solo con l’imperatore Adriano, nel II secolo d.C., il luogo divenne parte della città romana di Aelia Capitolina.
Restauri e Scavi: Un’Opportunità Unica per la Ricerca
Il progetto di restauro del Santo Sepolcro, avviato nel 2019 grazie all’accordo tra le tre comunità religiose che governano il sito (il Patriarcato ortodosso, la Custodia francescana e il Patriarcato armeno), ha offerto l’occasione per avviare scavi approfonditi sotto la pavimentazione, rimasta inalterata dal XIX secolo.
I lavori, supervisionati dalla professoressa Francesca Romana Stasolla, si svolgono a cicli per garantire l’accessibilità ai fedeli, soprattutto in periodi religiosi come la Pasqua. Gli archeologi italiani del team collaborano con esperti di diverse discipline, tra cui geologi e archeobotanici, per analizzare i reperti in laboratorio.
I Segreti Nascosti sotto il Pavimento della Basilica
Le indagini archeologiche hanno svelato una stratificazione storica straordinaria, paragonabile a un libro che racconta la storia di Gerusalemme dall’Età del Ferro (1200-586 a.C.) fino all’epoca bizantina e crociata. Tra i ritrovamenti più significativi figurano:
- Ceramiche e utensili risalenti all’Età del Ferro, che confermano l’uso della zona come cava già in epoca antica.
- Resti di mura basse e terrazzamenti agricoli, segno che prima della costruzione della chiesa l’area era destinata all’agricoltura.
- Tombe scavate nella roccia, compatibili con l’usanza ebraica dell’epoca e in linea con la descrizione evangelica della tomba di Cristo.
- Una base circolare in marmo sotto l’attuale Edicola del Santo Sepolcro, ritenuta parte della prima monumentalizzazione della tomba voluta da Costantino il Grande nel IV secolo.
- Monete risalenti al periodo di Costanzo II e Valente (IV secolo d.C.), che aiutano a datare le prime trasformazioni del sito cristiano.
- Ossa di animali e resti alimentari, che forniscono informazioni sulla dieta dei pellegrini che nei secoli hanno visitato il luogo sacro.
Il Santo Sepolcro tra Storia e Fede
La Chiesa del Santo Sepolcro, eretta nel IV secolo per volontà di Costantino il Grande, ha subito numerosi restauri a seguito di distruzioni e incendi nel corso dei secoli. Gli scavi attuali non solo stanno riscrivendo la storia del sito, ma offrono una nuova prospettiva sul legame tra archeologia e tradizione cristiana.
“La nostra ricerca non può provare con certezza se Cristo sia stato sepolto qui”, afferma la professoressa Stasolla, “ma il valore di questo luogo è indiscutibile: da millenni è un punto di riferimento per milioni di fedeli e un simbolo della storia di Gerusalemme”.
Con il completamento degli scavi previsto nei prossimi mesi, il Santo Sepolcro continua a svelare i suoi segreti, testimoniando secoli di storia, fede e cultura.