Nonostante in molte regioni del centro sud il tempo non è certo stato dei migliori, con precipitazioni abbondanti e forti venti in stile tipicamente autunnale, è arrivato il solstizio d’estate, ed è quindi iniziata a tutti gli effetti l’estate astronomica.
Come risaputo, il solstizio d’estate è il momento in cui il Sole raggiunge il punto di declinazione massima nel suo moto apparente lungo l’ellittica: in pratica si ha la notte più breve, e di conseguenza il giorno più lungo, dell’anno.
Ai Tropici il Sole è allo Zenit, mentre al Polo Nord non cala mai la notte. Eppure il solstizio d’estate segna anche un altro inizio: da oggi le giornate cominciano piano piano ad accorciarsi, fino a raggiungere le ore minime di luce nel giorno del solstizio d’inverno.
E’ usanza comune, da molti secoli e in molte parti del mondo, festeggiare questa giornata. Per le popolazioni legate al ciclo naturale rappresentava un momento di celebrazione della vita e della crescita in chiara contrapposizione alla “morte” invernale. Ci sono culti solari dal Polo Nord alla Polinesia, passando per Africa, Indonesia e Sudamerica. Ancora oggi sono numerose le celebrazioni sparse per il mondo che in larga parte si rifanno a quelle più antiche: falò per esempio vengono accesi in Ucraina, Austria e Spagna, mentre in Svezia si balla attorno a un palo fiorito, si mangia e soprattutto si beve molto.
Per l’occasione Google si è inventato un simpatico Doodle in movimento con una serie di ghiaccioli coloratissimi, che cominciano a squagliarsi.