Viaggi interplanetari rapidi potrebbero diventare realtà grazie a una nuova tecnologia propulsiva. La Russia testa un motore al plasma che ambisce a ridurre drasticamente i tempi di percorrenza verso Marte, aprendo scenari inediti per l’esplorazione spaziale.
![Russia Motore al Plasma Promette di arrivare su Marte in un Mese](https://www.veb.it/wp-content/uploads/2025/02/Russia-Motore-al-Plasma-Promette-di-arrivare-su-Marte-in-un-Mese.webp)
L’obiettivo di raggiungere Marte è da tempo al centro dei programmi spaziali internazionali. Mentre le missioni robotiche hanno già dimostrato la fattibilità di un viaggio verso il Pianeta Rosso, la sfida cruciale rimane quella di rendere i viaggi con equipaggio umano sostenibili e, soprattutto, rapidi. Attualmente, con i motori chimici tradizionali, un viaggio di andata e ritorno verso Marte richiederebbe tempi lunghissimi, nell’ordine di molti mesi, esponendo gli astronauti a rischi significativi e limitando la fattibilità di missioni prolungate.
Rosatom accelera la corsa a Marte con un prototipo rivoluzionario
La Russia si inserisce prepotentemente in questa corsa allo spazio con un’innovazione potenzialmente dirompente. Rosatom, la società statale russa per l’energia atomica, ha presentato un prototipo funzionante di motore al plasma, una tecnologia propulsiva avanzata che potrebbe ridurre il viaggio verso Marte a soli 30 giorni.
Questo sviluppo rappresenta un passo significativo rispetto ai propulsori chimici convenzionali e si affianca ad altre ricerche internazionali nel campo della propulsione spaziale avanzata. Il motore al plasma di Rosatom è attualmente in fase di test in laboratorio, aprendo la strada a future missioni interplanetarie più veloci e efficienti.
Come funziona il motore al plasma russo?
A differenza di alcune soluzioni basate sull’argon, il motore russo utilizza l’idrogeno come materia prima per generare il plasma. Secondo le prime informazioni, il propulsore si basa su un sistema di accelerazione magnetoplasmadinamica, che sfrutta campi magnetici per spingere elettroni e protoni a velocità elevatissime, nell’ordine dei 100 km al secondo.
Egor Biriulin, ricercatore di Rosatom, ha spiegato il principio di funzionamento: “Un propulsore al plasma è un tipo di propulsore elettrico che utilizza due elettrodi. Tra questi, particelle cariche vengono accelerate da un campo magnetico generato da corrente ad alta tensione, producendo la spinta.”
Un reattore nucleare fornirebbe l’energia necessaria per la produzione del plasma. Un vantaggio chiave di questo sistema, secondo i ricercatori, è la minore sollecitazione termica sui componenti, in quanto il plasma non necessita di essere riscaldato a temperature estreme.
Il prototipo attuale genera una spinta di circa 6 Newton. Per questo motivo, il motore al plasma sarebbe impiegato principalmente per la fase di crociera interplanetaria, mentre per il lancio dalla Terra si continuerebbero ad utilizzare i razzi tradizionali, configurando un sistema di propulsione ibrido.
Test e prospettive future: Marte a portata di mano entro il 2030?
Il prototipo è attualmente sottoposto a rigorosi test in un ambiente che simula le condizioni spaziali. L’obiettivo primario è validare il funzionamento del motore in modalità pulsata-periodica.
I ricercatori russi puntano a realizzare un prototipo completo di motore al plasma entro il 2030. Se i test confermeranno le aspettative, questa tecnologia potrebbe rivoluzionare i viaggi spaziali, riducendo drasticamente i tempi di percorrenza verso Marte a uno o due mesi e aprendo nuove prospettive per l’esplorazione del sistema solare.
Nonostante le sfide tecniche e finanziarie ancora da superare, l’innovazione russa nel campo della propulsione al plasma rappresenta un passo avanti cruciale verso la realizzazione di viaggi interplanetari più rapidi e accessibili, avvicinando sempre di più il sogno di portare l’uomo su Marte.