In queste ore abbiamo tutti, negli occhi e nel cuore, le immagini dei piccoli innocenti libanesi morti annegati in mare, assieme a decine di altri uomini e donne, perché nessun porto li ha accolti: Malta li ha rifiutati, l’Italia sta facendo propaganda politica sventolando ai quattro venti l’intenzione di chiudere definitivamente le porte ai barconi di disperati che sono sfuggiti alla guerra e alle persecuzioni per trovare la morte nel Mediterraneo.
“Le Ong non sono più legittimate – tuona il ministro degli Interni Matteo Salvini dalle colonne del Corriere della Sera – si è sancito che nessuno deve interferire con il lavoro della Guardia costiera libica”. E infatti Malta chiude e l’Italia ha già chiuso i suoi porti. “Abbiamo chiuso per gli attracchi di queste navi anche quando non portano migranti – continua il leghista – le navi straniere finanziate in maniera occulta da potenze straniere in Italia non toccheranno più terra”.
Ed anche il popolo italiano, quello che ha sempre accolto perché ha conosciuto sulla propria pelle la sofferenza dell’immigrazione per poter trovare un futuro alla propria famiglia, sembra essersi riscoperto improvvisamente intollerante e razzista.
E se la notizia che stiamo per raccontarvi quasi certamente è stata una trovata di cattivo gusto, una ragazzata come l’ha etichettata subito qualcuno, comunque serve a rendere appieno il clima che ormai si respira nel nostro paese.
L’immigrazione e i problemi che ne derivano sono infatti diventati addirittura un’applicazione per smartphone: si chiama Ruspadana, si trova sull’App Store e consiste nel “ripulire” la Pianura Padana dagli immigrati clandestini per potersi poi godere lo spettacolo delle Alpi.
Ruspadana è chiaramente ispirato alla famigerata “ruspa”, tormentone di Matteo Salvini e strumento che il Ministro dell’Interno ha sempre invocato come soluzione ideale per ogni situazione di degrado, specialmente quando sono coinvolti migranti e extracomunitari.
Nello specifico, l’app per iPhone etichettata come adatta “ai bambini dai 9 anni in su”, è comparsa per qualche ora sull’Apple Store, il negozio digitale ufficiale della Mela, prima di venir rimossa per violazione delle linee guida, si trattava di semplice ironia o per così dire “satira”, hanno specificato gli autori..
In pratica, chi la scaricava si trovava alla guida di una ruspa e aveva il compito di “salvare la patria” dagli “invasori”, schiacciando gli “omini neri” che incontrava sulla strada.
Nel gioco si dovevano schiacciare gli immigrati, tutti di colore, con una ruspa, quanti più se ne schiacciavano tanti più punti venivano fatti.
Il primo ad accorgersi dell’inserimento dell’applicazione sullo store online è stato Francesco di Gesù, rapper e scrittore italiano noto ai più come Frankie hi-nrg mc, che ha cinguettato: “Caro @AppStore sei d’accordo con me che un giochino prescolare in cui ammazzi immigrati con una ruspa sia #lammerda? Che ne dici di ritirarlo e bannare gli autori da future produzioni? E magari stare più attenti a cosa pubblicate?”.
Un tweet rilanciato tra gli altri da Paolo Attivissimo, giornalista e debunker, a cui sono seguite decine di segnalazioni ad Apple.
In poco tempo si è alzato un polverone che ha portato alla cancellazione immediata dell’applicazione e all’amara considerazione che ormai l’Italia è un paese sempre più “razzista”.
Contattati da Repubblica, gli autori di Ruspadana si sono però difesi: “Era solo satira“, spiegano. “L’intenzione era di sottolineare le storture degli episodi marittimi di questo ultimo periodo sottolineando un comportamento sbagliato e deplorevole“, ha aggiunto Matteo Barni, 26 anni, che ha realizzato l’applicazione con il 23enne Giampiero Salemme, entrambi ex allievi dell’Apple developer Academy, la prima scuola europea per sviluppatori iOS nata a Napoli grazie al supporto del colosso di Cupertino.
“Forse non ci sono riuscito, ma l’intenzione era opposta a quelli che molti stanno condannando”, hanno provato a rimarcare.
Sarà, ma intanto altra benzina sul fuoco è stata lanciata e le brutture e storture a cui stiamo assistendo nelle ultime settimane sembrano non avere fine e confini.