Se questo per Roma è un anno assolutamente speciale, per il giubileo straordinario iniziato lo scorso dicembre, di certo non è una bella immagine della città eterna quella che accoglie i numerosi turisti.
Roma infatti, a causa delle temperature troppo alte per la stagione, si è ritrovata invasa da stormi di uccelli disorientati e quindi è stata letteralmente ricoperta di guano.
E non è solo una questione di immagine: il guano infatti è una sostanza estremamente acida, che rovina i monumenti, ed anche molto infettiva, esponendo abitanti e turisti a gravi infezioni.
E arriva anche la denuncia dell’Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, sull’emergenza guano: “nelle feci degli storni, che ricoprono il manto stradale, può annidarsi il germe della tubercolosi”.
Negli escrementi che ricoprono il manto stradale, spiega l’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori, “può annidarsi il mycobacterium tubercolosis avio”, cioè il germe della tubercolosi. “Essendo ricoperto da uno strato ceroso – fa sapere l’Aduc –, può rimanere mesi nelle feci che gli storni lasciano sulle strade e che una volta seccati, vengono polverizzati, trasportati dal vento e respirati dall’uomo insieme al batterio. Il mycobacterium avio può provocare la tubercolosi nell’uomo, specie in soggetti debilitati e nei bambini che sono a minor distanza dal suolo”.
La soluzione, secondo l’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori, sarebbe quella di “una frequente pulizia delle strade e di avviare operazioni di contenimento della presenza degli storni”.