Adescata e ricatta su Facebook una 15enne di Rimini non regge alla vergogna e tenta il suicidio.
Siamo all’ennesimo caso di stalking e pedopornografia attraverso Facebook.
Questa volta a rimanerne vittima una ragazzina di Rimini costretta da un bullo da strapazzo a inviare foto osé altrimenti i suoi segreti sarebbero arrivati alle orecchie dei genitori.
La ragazza non ha retto e con un coltellino ha tentato di tagliarsi le vene. A evitare il peggio è stata la madre che ha trovato la figlia sanguinante nella vasca da bagno.
La ragazza da settimane aveva cambiato umore ed era diventata sempre più introversa e taciturna. In famiglia si erano accorti del cambiamento ma avevano incolpato alla adolescenza che rende sempre irrequieti chi la sta attraversando. Invece c’era ben altro.
La ragazza si era fidata di un”amico” di Facebook, un informatico 35enne brianzolo che approfittando dell’ingenuità e della scarsa esperienza della piccola, era riuscito a farsi rivelare i segreti più intimi con il solo scopo di ricattarla.
Voleva foto sempre più audaci. La ragazza appena si è accorta di essere caduta nella trappola del viscido, lo ha bloccato prontamente.
Ma il mascalzone però non ha mollato la presa. Dopo qualche settimana si è rifatto avanti con un nuovo profilo. E la ragazza ci è caduta di nuovo.
“Mandami una tua foto solo per vederti”, e lei pensando di conversare con un coetaneo, non ha esitato a inviarne una. Poi le richieste più osé e di nuovo il ricatto.
Dopo la confessione della 15enne: “Un ragazzo mi ricatta”, è subito partita una denuncia contro ignoti in Questura.
Gli uomini della Divisione Anticrimine in collaborazione con la Polizia Postale, sono risaliti all’identità dei due falsi amici che l’avevano ricattata, così hanno scoperto che si trattava sempre dello stesso uomo.
La Polizia all’informatico ha sequestrato il PC che conteneva foto di altre adolescenti cadute nella trappola.
L’uomo è stato subito arrestato per detenzione di materiale pedopornografico.