Una prima, anche se parziale, vittoria che per migliaia di donne che ogni anno si vedono diffamate su internet, da ex fidanzati, compagni o mariti, che per “punirle” hanno adottato la terribile moda di pubblicare immagini e video privati delle malcapitate, spesso riprese in atteggiamenti e pose che dovrebbero rimanere privati.
La moda in questione è stata denominata “revenge porn” e purtroppo negli ultimi mesi ha veramente spopolato in rete, compromettendo la vita e la dignità di molte donne, lese profondamente nel loro essere.
Google ha deciso di venire incontro, e anche se non intervenendo direttamente con la cancellazione del materiale incriminato, ha annunciato che cancellare i link dal suo motore di ricerca per cercare di eliminare le umiliazioni subite dalle vittime, che spesso risultano ignare dell’effettiva pubblicazione dei loro scatti intimi.
“La nostra filosofia è sempre stata far in modo che la funzione ricerca riflettesse l’intero web”, ha comunicato Amit Singhal, Senior Vice President, Google Search. “Ma le immagini di revenge porn sono intensamente personali ed emotivamente dannose, e servono solo a degradare le vittime, prevalentemente donne. Noi onoreremo le richieste da parte delle persone di rimuovere le immagini di nudo o di sesso esplicito condivise senza il loro consenso, dai risultati di Google“.
Google sta allestendo quindi un forum da compilare direttamente online in cui le vittime potranno segnalare i siti web da oscurare.