Nella Costituzione italiana è sancito il divieto di ricostruire il disciolto partito Fascista, e allo stesso tempo l’apologia del fascismo viene considerato un reato nel codice penale.
A volte ce ne dimentichiamo, a volte esasperiamo quello che in realtà non è un inno al fascismo o semplicemente la voglia di fare proseliti, fatto sta che per un saluto romano si può essere quasi perseguitati?
L’episodio è accaduto ad un’avvocatessa di Recanati ma residente a Loreto, è finita nei guai per essere stata immortalata, lo scorso 28 ottobre a Predappio, mentre faceva il saluto romano, con una bambina in braccio.
Nello specifico, l’Ordine degli avvocati di Ancona ha aperto un procedimento disciplinare a seguito della segnalazione anonima dello scatto, pubblicato sul Corriere della Sera.
“La libertà di pensiero e di manifestare è un diritto costituzionalmente protetto – ha dichiarato dal canto suo la donna – Questa è una demolizione dell’immagine professionale non ammissibile”.
La professionista non ha fatto mistero delle proprie convinzioni, sottolineando di non voler ricostruire il partito fascista ma solo di seguire “una filosofia improntata alla disciplina e al rigore”.