Nato all’interno del Politecnico di Milano, Polifab è una nuova officina completamente dedicata alla nanotecnologia, ossia la creazione di piccolissimi dispositivi ad altissimo livello tecnologico.
Polifab è l’ultima frontiera italiana per ricercatori, aziende e startup innovative: vanta infatti una strumentazione da 8 milioni di euro che proviene dalla Pirelli Labs in via di dismissione, e a ciò si aggiunge un investimento di 2 milioni di euro ottenuto grazie alla vittoria del bando dell’European Research Council.
Il direttore dal fab lab, Andrea Lacaita, ha spiegato a Repubblica come il Polifab sia una palestra per ricercatori, ma anche una fucina di progetti dove sarà possibile “testare se le idee hanno le gambe per diventare prodotti e muovere i primi passi”.
In dettaglio, Polifab offre le principali tecnologie necessarie per la realizzazione di microlavorazioni, di prototipi di microsistemi, per il loro assemblaggio e incapsulamento fino alla funzionalizzazione biochimica delle superfici. Le applicazioni sono molteplici: biosensori per la diagnostica medica, chip microfluidici per studi biologici, sensori e memorie magnetiche, dispositivi per la nanoelettronica, fotonica integrata e componenti per il fotovoltaico.
Polifab è inoltre dotato di una cleanroom di 370m2, fornita di strumentazione per fabbricazione su wafer fino a 6” di dispositivi, mediante crescita di film sottili, litografia (ottica ed elettronica), attacco selettivo e caratterizzazione metrologica.