La cucina asiatica, quella cinese ma sempre più anche quella giapponese, sta spopolando da diversi anni in italiana e sono pochissimi coloro che possono dire di non averla assaggiata.
Amatissimo, in particolare, è il sushi e il sashimi, gustato nei tantissimi locali sparsi per lo stivale, che lo declinano nelle varianti più sfiziose e gustose possibili.
Ma negli ultimi mesi la classica “barchetta” ripiena dei gustosi bocconcini di riso e pesce crudo è stata soppiantata da una nuova moda: il poke sushi.
Il poke, a cui vi si stanno ormai dedicando numerosi locali, nasce come piatto povero della cucina hawaiana: una ciotola di pesce crudo, spesso scarti tagliuzzati a dadini e insaporiti con sale marino, spezie e alghe.
Diventato popolare prima negli Usa a partire dal 2012, è arrivato successivamente anche qui in Italia, ed è servito principalmente nei locali della catena “I Love Poke”, che sta aprendo sedi in numerose città.
In questi negozi il Poke viene servito nelle cosiddette Pokè Bowl, composte attraverso 4 passaggi:
scelta della base (riso sushi, riso integrale, quinoa, misticanza), della proteina (salmone, tonno, gamberi al vapore, tofu), della marinatura (condimenti vari per condire il pesce, con combinazioni di salsa di soia, olio di sesamo, latte di cocco etc.) ed infine dei topping (edamame, cavolo viola, avocado, wakame, elementi crunchy etc.).
La sua fama la deve anche al fatto di essere un piatto perfettamente equilibrato: è poco calorico ma dona la giusta energia per affrontare la giornata, oltre ad essere ricco di acidi grassi essenziali e nutrienti fondamentali per la salute della pelle e del metabolismo come la vitamina B1, B2, B5 ed E.