Ci è voluto mezzo secolo affinché il mistero fosse risolto, ma alla fine la scienza è riuscita a scoprire la vera causa del decesso: Pico della Mirandola fu avvelenato con l’arsenico.
A svelare l’arcano i ricercatori delle università di Pisa, Bologna, del Salento, di Valencia (Spagna), York (Gran Bretagna), del Max Planck Institute (Germania), insieme con gli esperti del Ris di Parma.
Alla conclusione si è arrivati attraverso l’analisi di ossa, unghie, tessuti molli mummificati, vestiti, legno della cassa trovati nella sepoltura e conservati in un chiostro vicino alla basilica fiorentina di San Marco, che sono stati sottoposti a una serie di analisi di carattere biologico e chimico-fisico.
Dai risultati sono emersi i segni dell’intossicazione da arsenico, presente «a livelli potenzialmente letali compatibili con la morte per avvelenamento acuto», ha spiegato Fulvio Bartoli del dipartimento di Biologia dell’ateneo pisano.
«A quel tempo l’arsenico era considerato il principe dei veleni, perché non lasciava traccia: poteva essere somministrato ad alte dosi, per una morte immediata, oppure a piccole dosi, per indurre sintomi confondibili con quelli di altre malattie in modo da non destare sospetti”: ha aggiunto Donatella Lippi, professore di storia della medicina all’Università di Firenze.
Ricordiamo che il grande umanista e filosofo scomparve a soli 32 anni, in circostanze misteriose, nel 1494 a Firenze.