Ti sei mai domandato perché gli anziani hanno un odore diverso? Non è una questione di igiene o nuove abitudini di vita, ma è dovuto a un composto chiamato 2-Nonenal.
Questa aldeide insatura è la responsabile del caratteristico “odore di vecchio” che tutti percepiamo, anche se raramente ne parliamo.
Il 2-Nonenal non ha solo un nome particolare; si trova anche nella birra invecchiata e nel grano saraceno. Uno studio del 2001 ha evidenziato che la concentrazione di questo composto aumenta con l’età, facendo evolvere il profumo naturale del nostro corpo con il passare degli anni.
Ricercatori hanno analizzato gli odori di persone tra i 26 e i 75 anni, scoprendo un dato interessante: il 2-Nonenal era presente solo nei soggetti oltre i 40 anni.
Quindi, se hai meno di 40 anni, godi del tuo profumo privo di 2-Nonenal finché puoi. Lo studio ha anche trovato un legame tra questo composto e gli acidi grassi insaturi omega-7, oltre ai perossidi lipidici, entrambi in aumento con l’età. Questi acidi grassi si degradano a causa dello stress ossidativo, producendo così il 2-Nonenal.
Ma c’è di più nell’odore corporeo oltre all’invecchiamento. La malattia di Parkinson (MdP) aggiunge un altro elemento alla questione olfattiva. Colpisce solitamente le persone sopra i 50 anni, portando con sé alterazioni dell’odore corporeo. L’American Parkinson’s Disease Association (APDA) sottolinea che chi è affetto da Parkinson spesso soffre di dermatite seborroica, una condizione caratterizzata da chiazze di pelle grassa, rossa e squamosa causate da ghiandole sebacee iperattive.
Gli scienziati hanno analizzato il sebo dei pazienti con Parkinson e trovato composti specifici in quantità superiori rispetto a quelli senza la malattia. Questa scoperta ha portato a considerare il sebo come possibile biomarcatore per la diagnosi del Parkinson.
Quindi, la prossima volta che percepisci un odore particolare in un parente anziano o in qualcuno con il Parkinson, ricorda che non si tratta di routine di cura personale, ma di chimica. I processi naturali del corpo evolvono nel tempo, creando odori distintivi. Che si tratti del 2-Nonenal che segnala il passare degli anni o del profilo unico del sebo nel Parkinson, l’odore del nostro corpo racconta una storia, scritta nel linguaggio della scienza.