Con la morte di Papa Francesco, si apre in Vaticano un antico rituale che segna la fine ufficiale del suo pontificato: la distruzione dell’Anello del Pescatore. Non si tratta di un semplice gesto simbolico, ma di una tradizione millenaria con un preciso scopo storico e spirituale.

Cos’è l’Anello del Pescatore e perché viene distrutto?
L’Anello del Pescatore, forgiato appositamente per ogni pontefice, raffigura San Pietro intento a gettare le reti in mare, un richiamo alla missione apostolica del papa come “pescatore di uomini”. Un tempo, l’anello era utilizzato come sigillo ufficiale per autenticare documenti papali, lasciando un’impronta in cera calda. Oggi non ha più una funzione pratica, ma continua a rappresentare l’autorità papale e la continuità con gli apostoli.
Alla morte del papa, la tradizione prevede che l’anello venga fisicamente distrutto per impedire qualsiasi tentativo di contraffazione. Questo passaggio sancisce la fine del pontificato in modo solenne e irrevocabile.
Il rito della distruzione: un martello speciale per un simbolo unico
Nel caso di Papa Francesco, l’anello sarà frantumato con un martello d’argento dal cardinale camerlengo Kevin Farrell, alla presenza di alcuni cardinali. Un gesto forte, eseguito con precisione secondo il protocollo della Santa Sede.
Nonostante il valore materiale stimato in oltre 500.000 dollari, l’anello rappresenta molto di più: è la testimonianza concreta di oltre dieci anni di pontificato, visibile in ogni gesto, viaggio e cerimonia in cui Francesco lo ha indossato sulla mano destra.
Papa Francesco: un pontificato all’insegna dell’umiltà
Eletto nel 2013, Jorge Mario Bergoglio è stato il primo papa latinoamericano della storia. Scegliendo il nome Francesco, ha voluto omaggiare il santo di Assisi, incarnando valori di sobrietà, povertà e vicinanza agli ultimi. Coerente con la sua visione, ha rinunciato agli alloggi papali tradizionali per vivere in una residenza semplice, senza mai distaccarsi dallo spirito evangelico.
Il 21 aprile 2025, all’età di 88 anni, Papa Francesco è venuto a mancare a causa di un ictus seguito da un arresto cardiaco irreversibile. Mentre la Chiesa celebra le esequie, si prepara anche al prossimo passo: il conclave per l’elezione del nuovo papa.
Il significato profondo del rituale
Il rituale della distruzione dell’anello non è solo una formalità: è il punto di svolta tra la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova. Solo dopo questa fase, infatti, può cominciare il conclave, che si svolge nella Cappella Sistina e dura generalmente tra i 15 e i 20 giorni.
Il cardinale Farrell ha dichiarato che “Francesco ci ha insegnato a vivere il Vangelo con coraggio”, ricordando l’impronta lasciata da un papa che ha cercato di unire tradizione e modernità.
Conclusione: un anello distrutto, un’eredità che resta
Anche se l’anello fisico verrà ridotto in frammenti, il suo significato resta intatto. Ogni frammento racconta la storia di un papato che ha rivoluzionato la Chiesa pur rimanendo fedele alla sua essenza. Con la morte del papa e la distruzione dell’anello, si chiude un capitolo e se ne apre un altro, in un passaggio rituale che da secoli scandisce i tempi della fede cattolica.