La sensibilità al solletico, che può portare ad una reazione di panico o a risate incontrollabili, è considerata una reazione di difesa innata, probabilmente sviluppata come meccanismo di allerta contro insetti e ragni.
Questo riflesso produce un’esperienza di disagio quando percepiamo la sensazione di qualcosa che ci striscia addosso, innescando una risposta di risate se provocata da un’altra persona. L’imprevedibilità di essere solleticati contribuisce all’intensità della reazione, generando forte disagio e panico, che può sfociare in risate anche alla mera anticipazione del contatto fisico, evidenziando l’elevata sensibilità di alcuni individui a tale stimolazione.
Per quanto riguarda l’impossibilità di solleticarsi da soli, gli studi suggeriscono che il nostro cervello, abituato a filtrare le sensazioni prevedibili generate dai nostri stessi movimenti, gioca un ruolo chiave. Questo fenomeno dimostra come il cervello non reagisca con lo stesso grado di sorpresa o disagio alle sensazioni che può anticipare, come nel caso del tentativo di solleticarsi autonomamente. I ricercatori dell’University College di Londra hanno identificato nel cervelletto, la parte del cervello che coordina i movimenti, il meccanismo che permette di distinguere tra stimoli attesi e inaspettati, facilitando così la capacità di ignorare le proprie azioni mentre rimaniamo vigili nei confronti di stimoli esterni improvvisi.
Nonostante ciò, è stato sviluppato un metodo per eludere questa limitazione attraverso l’uso di tecnologie avanzate, come dimostra l’invenzione di un robot capace di solleticare gli utenti.
Questo dispositivo, progettato dagli stessi scienziati britannici, consente di esperire la sensazione di essere solleticati mediante un meccanismo controllato a distanza. L’utente, sdraiato con gli occhi chiusi, attiva il robot, che, dopo un breve ritardo, utilizza un pezzo di schiuma per simulare la sensazione di solletico, risultando sorprendentemente simile a quella causata da un altro essere umano. Questa innovazione sottolinea l’interesse continuo nella comprensione delle nostre reazioni neurali ai vari stimoli e nella ricerca di modi per manipolarle a nostro vantaggio.