Gli esperti bacchettano l’idea sbagliata di molti che l’olio extravergine di oliva non sia adatto per cucinare. La verità è che questo olio soffre a 190-200 gradi Celsius, che è la temperatura raggiunta nelle friggitrici.
Normalmente si è abitati a friggere nell’olio di semi di girasoli, ma gli esperti però vogliono chiarire il malinteso di molti che l’olio extravergine di oliva non sia adatto alla cottura. È vero, infatti, che quest’olio soffre di 190-200 gradi Celsius, che è la temperatura che si raggiunge nelle friggitrici.
Il problema sorge con il riscaldamento prolungato, ma dovresti friggere per più di 30 ore per cambiare la composizione chimica dell’olio d’oliva.
La regola generale è che più grassi saturi ci sono nell’olio, più è stabile quando viene riscaldato. Questo è l’olio di cocco, che non perde la sua qualità anche dopo 8 ore di frittura.
Una scelta eccellente è l’olio di avocado, che può resistere a temperature estremamente elevate di 270 gradi, e buono anche l’olio di arachidi, che ha un gusto neutro, che è una caratteristica particolarmente importante della frittura profonda.
L’olio di girasole dovrebbe essere evitato, seguito da olio di semi d’uva, olio di mais. Qualunque sia la scelta, resta però la vecchia regola di non friggere mai due volte nello stesso olio.