La Torre Eiffel, uno dei monumenti più iconici al mondo, continua a suscitare fascino e curiosità, anche tra chi non ha mai visitato Parigi. Sebbene la sua fama la leghi indissolubilmente alla capitale francese, questo straordinario simbolo architettonico attira l’attenzione di milioni di persone a livello globale. Tuttavia, pochi conoscono le ragioni per cui questa imponente struttura fu costruita nel XIX secolo e quali furono le difficoltà incontrate lungo il cammino.
La Torre Eiffel, con un’altezza complessiva di 324 metri, inclusa l’antenna, venne realizzata nel 1889 per l’Esposizione Universale di Parigi, celebrando il centenario della Rivoluzione Francese. Il progetto fu ideato dall’ingegnere Gustave Eiffel, il quale vinse la gara tra le numerose proposte presentate nel 1886. Il design finale fu curato dall’architetto Stéphane Sauvestre, che si occupò di perfezionare l’estetica dell’opera.
Il finanziamento per la costruzione della Torre non fu privo di ostacoli. Eiffel ricevette solo un quarto del budget necessario dal governo francese e dovette coprire il restante 75% con fondi propri. Tuttavia, l’ingegnere riuscì a negoziare un accordo che gli avrebbe garantito i ricavi generati dalla torre per i primi vent’anni di attività. Sorprendentemente, il ritorno economico fu così rapido che Eiffel recuperò l’intero investimento in meno di un anno.
Contrariamente ai piani iniziali, la Torre Eiffel non fu smantellata dopo il periodo concordato di vent’anni. La sua utilità venne riscoperta durante l’avvento della radiodiffusione, poiché la sua altezza la rendeva ideale per le trasmissioni radiofoniche, assicurandole così un futuro stabile come una delle strutture più amate e riconosciute del mondo.