Per molti la cerimonia olimpica era satanica

VEB

L’inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi 2024, svoltasi venerdì 26 luglio, ha scatenato un acceso dibattito e numerose critiche, soprattutto tra osservatori religiosi.

Per molti la cerimonia olimpica era satanica

L’evento, che si è tenuto lungo la Senna, ha presentato varie performance artistiche che alcuni spettatori hanno trovato provocatorie. Un segmento in particolare raffigurava figure decapitate rappresentanti la regina Maria Antonietta, un’ex monarca francese giustiziata nel 1793. Questa scena ha portato alcuni commentatori online a descrivere la cerimonia come “satanica”.

Un’altra scena controversa è avvenuta sul Deblly Bridge, dove un uomo quasi nudo, dipinto di blu, giaceva su un tavolo da pranzo circondato da frutta.

Questa rappresentazione del dio greco Dioniso è stata vista da alcuni come una parodia dell'”Ultima Cena” di Leonardo da Vinci, dipinto che rappresenta l’ultimo pasto di Gesù Cristo con i suoi apostoli.

La performance ha ricevuto critiche severe da parte di gruppi cristiani, con diversi vescovi francesi che hanno espresso il loro dissenso. Molti utenti sui social media hanno considerato la cerimonia un “attacco al cristianesimo” e ai “valori cristiani”.

In risposta alle polemiche, Anne Descamps, portavoce delle Olimpiadi di Parigi 2024, ha espresso rammarico dichiarando: “Non c’era assolutamente nessuna intenzione di offendere alcun gruppo religioso. Se qualcuno si è sentito offeso, ci dispiace profondamente“.

Thomas Jolly, il regista teatrale responsabile delle scene controverse, ha difeso le sue scelte artistiche in un’intervista a BFM: “L’idea era quella di organizzare una grande festa pagana legata agli dei dell’Olimpo. Nel mio lavoro non c’è mai l’intenzione di deridere o denigrare qualcuno. Volevo una cerimonia che unisse le persone, che riconciliasse, ma anche che affermasse i nostri valori repubblicani di libertà, uguaglianza e fraternità“.

Riguardo alla rappresentazione di Maria Antonietta decapitata, Jolly ha chiarito: “Non stavamo glorificando questo strumento di morte che è la ghigliottina“.

La cerimonia di apertura, che tradizionalmente stabilisce il tono per i Giochi Olimpici, aveva l’intento di esaltare la cultura e la storia francese. Tuttavia, le scelte artistiche degli organizzatori hanno acceso un dibattito più ampio sulla rappresentazione appropriata di temi storici e religiosi in eventi pubblici di vasta portata.

La controversia è ancora in evoluzione e resta da vedere come influenzerà la percezione delle Olimpiadi di Parigi e se saranno apportate modifiche ai futuri eventi cerimoniali durante i Giochi.

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