Stasera ci sarà una riunione tra ministeri, Ragioneria e Inps a Palazzo Chigi al fine di a preparare il Cdm di domani.
Si ipotizza che il decreto dovrebbe prevedere solo mini-rimborsi e solo per i redditi sotto una certa fascia. Il provvedimento dovrebbe avere un costo di poco superiore a tre miliardi.
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso di un convegno sul Jobs Act ha detto che al momento “non c’è nessuna decisione”, ma che il Consiglio dei ministri è il luogo dove queste decisioni possono essere prese.
Per il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti sarebbe “meglio prendersi più tempo – ha detto – per costruire una gradualità dei rimborsi, che tenga conto non solo dell’assegno ma anche dei contributi versati. La sintesi finale – ha precisato – compete a Renzi e Padoan, ma questa soluzione riscuote ampi consensi”.
Luigi Di Maio ha dichiarato: “a me non convince: questa legge è stata fatta male, e la votò anche il Pd, ma ora se non applichiamo il dettato della Corte rischiamo di trovarci con migliaia di ricorsi che creeranno ancora di piu’ una voragine nei nostri conti pubblici”.
E’ probabile che il governo ripeta lo stesso errore fatto da Monti, cioè che riconosca qualcosa alle pensioni più basse e nulla a quelle medie e alte.
Significherebbe ritrovarsi nuovamente nelle condizioni di oggi e fra qualche anno una nuova sentenza della Consulta dovrebbe ristabilire la incostituzionalità della legge.
Napolitano e Monti non potevano non sapere , ma da bravi sinistri se ne sono fregati dei cittadini.
E’ ora di smettere di derubare le classi medie che rappresentano la sola parte sana del Paese.