Il premier Matteo Renzi, ha illustrato il decreto legge sulle pensioni approvato oggi dal Consiglio dei ministri, dopo la sentenza della Cassazione che ha dichiarato illegittima la norma Fornero: “La grande questione delle pensioni va affrontata. Diciamo la verità: se io sono una donna di 62 anni, per me le normative del passato sono intervenute in modo troppo rigido. Se una donna a 61, 62, 63 anni, vuole andare in pensione due o tre anni prima, rinunciando a 20-30-40 euro, per godersi il nipote anziché dover pagare 600 euro la baby sitter, bisognerà trovare le modalità perché glielo si possa permettere” ha dichiarato.
Il premier ha poi aggiunto: “Il decreto legge, il cui testo sarà consegnato dopo averlo trasmesso alla Camera e al Senato, contiene alcune interessanti novità: dal primo di giugno pagheremo tutte le pensioni al primo del mese. Il Cdm ha approvato un intervento sulla rivalutazione del montante contributivo per evitare il calo delle pensioni. Stante la crisi le pensioni avrebbero dovuto essere abbassate perché sono rivalutate in base a un coefficiente legato al Pil. Le pensioni non si toccano nessuno perde un solo centesimo nonostante la crisi”.
Renzi ha continuato rispondendo alle critiche: “E’ il colmo che chi ha votato quella norma vanga a dirci eh, ma ora dobbiamo restituire tutto. Noi stiamo rimediando ai danni che hanno fatto loro” poiché quando si approvava la riforma Fornero “io tappavo le buche nella città di Firenze”, perciò le critiche “sono semplicemente ridicole”.
Per chi lo accusa di semplice propaganda sull’imminenza del voto regionale, il premier dice: “Sulle pensioni non si scherza. Non abbiamo fatto le corse per non sentirci dire che lo facciamo in vista delle elezioni, è una follia. Lo abbiamo appreso dalle agenzie, come è giusto che sia e in due settimane abbiamo trovato la soluzione. Non c’è nessuna tensione pre-elettorale, vera o presunta, che ci fa essere timidi sulle pensioni”. La soluzione al nodo pensioni “l’abbiamo data subito perché vogliamo dare un messaggio forte ai nostri partner europei”, indirizzato anche “ai mercati internazionali e ai pensionati, e lo facciamo partendo da presupposti che la grande questione delle pensioni va affrontata”.