Il 1999 sembra non così lontano, eppure nel mondo del digitale, un ventennio è come un secolo o forse di più.
Ed è trascorso più di un ventennio da quando PayPal ha rivoluzionato il mondo dei pagamenti online, stendendo un velo di fiducia in una rete che sembrava ancora il Far West, nei primi anni 2000.
La vision dei due fondatori – Elon Musk e Peter Thiel – è stata premonitrice: il futuro era online, ma bisognava renderlo più sicuro, far sì che le persone si fidassero di effettuare transazioni, solo in quel modo sarebbe potuto crescere senza limiti. E così è stato.
PayPal è diventato il colosso dei pagamenti online più diffuso nel mondo, conquistando davvero tutti e partecipando a un fenomeno di nascita e crescita più ampio che ha coinvolto dai primi anni 2000 a oggi, tutte le principali big tech come Facebook (poi diventato Meta), Google, Apple, Amazon e Microsoft.
La sua enorme diffusione è stata favorita dalla sua capacità di garantire i due aspetti fondamentali ricercati dai primi utenti del web: sicurezza e anonimato.
La sicurezza di poter fare shopping online dai primi e-commerce, ma anche acquistare i primi film in streaming: sembra ieri, ma se ci pensiamo alcune di queste attività quotidiane si sono notevolmente semplificate proprio grazie a un sistema di pagamento efficace come PayPal.
Ci hanno letteralmente cambiato la vita, rendendo alcune azioni più veloci, più pratiche e svincolate dalla presenza fisica: tutto ciò ha contribuito e reso possibile il mondo attuale con tutte le sue facilitazioni (lavoro da remoto, acquisti on-line di beni e servizi, ecc.).
Col passare del tempo, poi, è stato integrato come metodo di pagamento da sempre più siti web, diventando l’alternativa perfetta alle carte prepagate (tanto amate specialmente nel nostro Paese).
È possibile giocare ai casinò online con PayPal senza inserire i propri dati sensibili, ma anche acquistare un articolo senza fare un bonifico o utilizzare una carta collegata a un conto corrente; si può navigare online senza lasciar traccia dei propri dati difendendoli, così, da possibili tracciamenti pericolosi e ora anche pagare a rate senza interessi (Buy Now Pay Later).
PayPal ha saputo vedere un bisogno nella modalità di pagamento online e rispondervi prima di ogni altro attore del web: questo è stato il suo enorme vantaggio competitivo che ha favorito la sua ascesa vertiginosa per oltre vent’anni.
Ma oggi qualcosa sta cambiando
Negli ultimissimi anni, infatti, insieme agli altri colossi del mondo digitale, PayPal ha visto la sua prima importante frenata.
L’hanno definito “il terremoto delle big tech” ed è il primo momento di stallo e ridimensionamento delle grandi aziende tecnologiche da quando queste esistono.
Dopo i tagli di 12.000 posti di Google (Alphabet), di Meta, Amazon, Stripe (- 1.000 posti di lavoro) e anche Twitter, PayPal ha annunciato una riduzione del personale di circa 2.000 figure, ovvero il 7% della forza lavoro.
Il CEO Dan Schuman ha annunciato l’evento in un comunicato stampa con queste parole «Anche se abbiamo compiuto progressi sostanziali nel dimensionare correttamente la nostra struttura dei costi e abbiamo concentrato le nostre risorse sulle nostre priorità strategiche fondamentali, abbiamo ancora molto lavoro da fare» specificando che il lavoro da fare è tanto «per affrontare il difficile contesto macroeconomico attuale».
Questa incertezza generale e il taglio ai posti di lavoro, sommati all’inflazione alle stelle, la crisi energetica e l’instabilità politica, hanno contribuito a far crollare anche le azioni in borsa del colosso dei pagamenti online di diversi punti percentuale dallo scorso autunno a oggi.
PayPal, come altre grandi realtà del mondo tech, ha visto una crescita tanto vertiginosa per molti anni quanto incerta e volubile nell’ultimo biennio.
Questi alti e bassi post pandemia hanno lasciato molti protagonisti del mondo tech nelle condizioni di doversi ridimensionare per evitare una crisi. Staremo a vedere cosa succederà sui mercati nei prossimi mesi del 2023, che sarà l’anno decisivo per comprendere i trend influenzati da questi ultimi anni di grandi cambiamenti a livello globale.