Nei periodi particolarmente difficili, nei momenti in cui facciamo fatica a guardare avanti con ottimismo, quando vogliamo convincerci che molto presto il peggio sarà alle spalle ci facciamo coraggio dicendoci che “tutto scorre” e “tutto passa”: insomma, Panta Rei?
Ma da dove deriva questa celebre locuzione greca che ormai è entrata nel linguaggio comune?
Innanzitutto cominciamo col dire che questa espressione spesso viene usata per indicare tutta la dottrina di Eraclito, filosofo greco tra i più celebri del suo tempo.
La proposizione fa riferimento all’eterno divenire della realtà, che nella filosofia eraclitea viene paragonata a un fiume che solo apparentemente rimane uno e identico, ma si rinnova e si trasforma continuamente.
Come esplica nel suo trattato “Sulla Natura”, una delle sue opere più famose, tutto è destinato a mutare e a diventare magari irrisorio domani, anche il dolore e l’afflizione che oggi si sembra insuperabile o inaffrontabile.
“Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va”, diceva Eraclito oltre duemila anni fa e ancora oggi noi non possiamo che dargli ragione.